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COVID-19 e affitto: come ridurre il canone per superare la crisi

Rinegoziare il contratto di affitto

Se si è in difficoltà e non si riesce a pagare l’affitto, rinegoziare il canone è la soluzione per entrambe le parti. Come si fa? E perché è senza imposte?

Poter puntare sulla riduzione dell’affitto in un periodo di crisi sanitaria da Coronavirus è una boccata di ossigeno per molti italiani. Anche l’Agenzia delle Entrate sta dando una mano: per agevolare gli accordi tra le due parti è arrivata una novità che elimina le imposte dovute in questa importante operazione che comunque è sempre possibile, al di là del COVID-19. Ma vediamo come si fa a ridurre l’affitto e perché è una soluzione proficua per entrambe le parti!

Riduzione dell’affitto: le procedure per richiederlo

Rinegoziare il canone di affitto e cambiare gli importi è possibile, se locatore e conduttore del contratto sono disposti a rivedere l’accordo:

Rinegoziare il contratto di affitto
Rinegoziare il contratto di affitto

• Per prima cosa bisogna scaricare il modello 69 che si trova sul sito dell’Agenzia delle Entrate e compilarlo in tutte le sue voci, senza bisogno di allegare alcun bollo o il pagamento di tasse terze.

• Le parti dovranno firmare in maniera telematica una scrittura privata, dove certificano i termini dell’accordo. In questo documento dovrà essere segnata la nuova cifra dell’affitto e per quanto tempo rimarrà in vigore. Oltre a ridurre l’affitto si potrà sospendere la data a dopo la crisi oppure rateizzarla.

• Munirsi di dichiarazione sostitutiva dell’atto di notorietà e di una copia del documento di identità. Senza dimenticare di specificare che la registrazione è esente da imposte per lo stato di crisi del Paese.

Mandare tutti i documenti tramite mail all’ufficio dell’Agenzia delle Entrate dove è stato stipulato il contratto di locazione originario. Altrimenti aspettare l’apertura e recarsi di persona a consegnare i documenti.

Normalmente, per evitare di pagare le imposte sulla parte di canone non riscossa, bisognerebbe registrare l’accordo entro 30 giorni (ma questa stessa operazione in tempo di crisi sanitaria ha portato ad eliminare la clausola per velocizzare e agevolare i cittadini).

Ridurre il contratto di affitto: quando si può

Scegliere di ridurre l’affitto, specie in tempi di crisi, è positivo per entrambe le parti e, con le nuove disposizioni, può essere attuato per tutti i contratti: sia tra privati che per la riduzione dei contratti di locazione commerciali.

Durante la pandemia da coronavirus, in particolare, lo stipendio di tantissimi italiani ha risentito dell’emergenza. Ci sono famiglie con entrambi i genitori in cassa integrazione, autonomi senza entrate, universitari fuori sede che devono pagare l’appartamento, aziende chiuse che hanno la spesa mensile di locali inutilizzati.

Nuovo contratto
Nuovo contratto

Se il proprietario di immobili non vuole rinunciare a un’entrata: ridotta, diluita nel tempo o posticipata, non può che cercare di venire incontro agli affituari e trovare un accordo più favorevole.

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ultimo aggiornamento: 14 Maggio 2020 22:07

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