Decreto Covid: dalla scuola agli spostamenti, tutte le nuove regole

Decreto Covid: dalla scuola agli spostamenti, tutte le nuove regole

Nuove regole decreto Covid aprile 2021: ecco le misure del governo per arginare l’emergenza sanitaria, dalla riapertura delle scuole agli spostamenti.

L’Italia di aprile sarà rossa e arancione. Anche dopo Pasqua, continuano le strette del governo per cercare di arginare la pandemia. Tuttavia, qualche riapertura è prevista nei prossimi giorni, e non sono escluse deroghe qualora dovessimo ritrovarci davanti a un calo decisivo dei contagi o a un aumento netto del numero di vaccinati. Ecco quali sono le misure contenute nel nuovo decreto per aprile 2021.

Decreto Covid aprile 2021: le nuove regole

Come già ampiamente preannunciato, Pasqua sarà in rosso, proprio come accaduto a Natale. Dal 3 al 5 aprile, di fatto, l’Italia sarà nuovamente in lockdown, con tutte le attività chiuse e spostamenti consentiti solo una volta al giorno, in ambito regionale, per andare a trovare parenti e amici. Di fatto, le regole del nuovo decreto entreranno in vigore dal 6 aprile.

Coronavirus variante inglese

Tra le misure principali previste nel nuovo decreto, come riferito dall’Ansa, va segnalata innanzitutto la riapertura delle scuole. Anche in zona rossa si tornerà in presenza per le scuole fino alla prima media, mentre in zona arancione potranno tornare in aula gli alunni fino alla terza media e alle superiori, ma solo al 50%. E a differenza di quanto accaduto fino a ora, i presidenti di Regione non potranno emanare ordinanze più restrittive.

Rientro a scuola

Altra misura importante del nuovo decreto è la cancellazione, almeno momentanea, della zona gialla. Possiamo dimenticarci le aree con maggior libertà perché, come sottolineato dal Comitato tecnico scientifico, le regole meno stringenti hanno dimostrato incapacità di ridurre l’incidenza del contagio. La situazione resterà così almeno fino a metà mese, quando verrà nuovamente valutata la situazione e, in caso di drastico cambiamento, si valuterà un ritorno del giallo e della conseguente riapertura di bar, ristoranti e soprattutto cinema e teatri.

Nei territori con numeri di contagi assimilabili al giallo, comunque, potrebbero essere previste deroghe già in questi giorni, ma a una condizione: che i numeri dei vaccinati tra le fasce a rischio della popolazione siano già accettabili.

Nuovo decreto aprile 2021: spostamenti e seconde case

Capitolo spostamenti. Restano vietati anche per aprile i cambiamenti di regione, a meno che non ci si rechi verso una seconda casa. Saranno ovviamente consentiti gli spostamenti per comprovati motivi di lavoro, salute e necessità, come per il ritorno alla residenza, domicilio o abitazione. Per ciò che concerne le seconde case, comunque, è possibile per i presidenti di Regione emettere ordinanze più restrittive.

Lockdown Covid

Non cambiano le regole sul coprifuoco, confermato dalle 22 alle 5 salvo casi di lavoro, salute o necessità. Restano chiusi bar e ristoranti, con la possibilità di asporto fino alle 18 e di consegna a domicilio fino a 22 per i ristoranti. Qualora venisse ripristinata la zona gialla, però, bar e ristoranti potranno riaprire a pranzo.

Stesso discorso per palestre, piscine, cinema e teatri, che dovrebbero restare chiusi fino al 30 aprile, salvo ripristino della zona gialla. In quel caso si valuterebbe una riapertura con regole restrittive: prenotazione obbligatoria, massimo 200 spettatori al chiuso e 400 all’aperto. Si valuta ancora la riapertura dei musei.

Clienti al bar con mascherina

Cambiano le regole per i lavoratori in strutture sanitarie, medici, infermieri, operatori sociosanitari, farmacisti e anche dipendenti. Tutti saranno obbligati a vaccinarsi. Per chi si rifiuta è prevista la sospensione dello stipendio, che verrebbe revocata solo quando si raggiungerà l’immunizzazione di massa o un calo della diffusione del virus (la durata massima è fino al 31 dicembre 2021).

Infine, vengono modificate anche le norme riguardo i viaggi. Tutti coloro che avranno fatto transito in uno o più Stati dell’Unione europea prima dell’ingresso in Italia dovranno sottoporsi a una sorveglianza sanitaria e a un periodo di quarantena di cinque giorni. Una stretta che arriva mentre si lavora sui viaggi per il periodo estivo, che potrebbe prevedere finalmente maggiori libertà.

Argomenti