Green Pass europeo e non solo: tutte le regole per viaggiare in Europa durante l’estate senza diffondere il contagio da Covid.
Filtra ottimismo da diverse settimane a questa parte in Italia e in tutta Europa. Con l’accelerazione della campagna vaccinale e l’arrivo dell’estate, la pandemia da Covid sembra destinata ad allentare la propria morsa. Rispetto al 2020, quest’anno viaggiare nel Vecchio Continente durante il periodo delle vacanze dovrebbe essere meno difficoltoso, complice l’arrivo del Green Pass europeo. Ma restano in vigore alcune regole rigide da seguire, indicate chiaramente sul sito dell’Unione europea. Scopriamo insieme come dobbiamo comportarci per poter viaggiare in Europa.
Le regole per viaggiare in Europa durante l’estate
La grande novità rispetto al 2020 è la possibilità di muoversi grazie al green pass che attesti la vaccinazione anti-Covid, la guarigione dalla malattia o un test negativo effettuato entro 48 ore dalla partenza. Il pass in alcuni casi può addirittura servire a evitare tamponi e quarantene. Tuttavia, non ovunque è così, dal momento che la competenza sulla salute resta materia esclusiva dei singoli Stati dell’Unione.
Per quanto riguarda il certificato digitale, tutti gli Stati membri dovrebbero riconoscerlo dal 1° luglio, ma alcuni paesi dovrebber volontariamente anticipare il rilascio e riconoscere quello emesso da altri Stati. In questa casisti ca rientra dal 1° giugno l’Italia, ma sulla stessa scia hanno avito così anche Bulgaria, Repubblica Ceca, Daminarca, Germania, Grecia, Croazia e Polonia. Proviamo a vedere quali sono le regole per viaggiare nei paesi possibile meta di un turismo importante da parte dell’Italia.
Regole per viaggiare in Grecia e in altri Stati europei
Partiamo dalla Grecia, una delle mete preferite dagli italiani, giovani e meno giovani. I documenti accettati dal paese ellenico per evitare la quarantena sono il certificato di vaccinazione contro il Covid, che prevede 14 giorni obbligatori dalla seconda dose o dalla dose unica per i seguenti vaccini: Pfizer BioNtech, Moderna, AstraZeneca, Novavax,, Johnson & Johnson, Sinovac, Gamaleya, Cansino Biologics, Sinopharm. C’è poi il test molecolare negativo, da effettuare entro 72 dall’ingresso (esclusi i bambini sotto i cinque anni). L’ultimo documento è il certificato di guargione da Covid negli ultimi nove mesi, o in alternativa il test molecolare positivo, quello relativo agli anticorpi. Per quanto riguarda il governo di Atene, sono accettati certificati in inglese, tedesco, francese, italiano, spagnolo o russo. Possibile l’eventualità di test casuali all’arrivo.
Altra meta molto ambita dagli italiani, specialmente dai più giovani, è la Croazia. Il governo di Zagabria utilizza un sistema di mappe di colori per stabilire il livello di ‘pericolosità’ dei turisti, e secondo queste mappe l’Italia non è in zona verde. Per poter entrare serve quindi un certificato di vaccinazione completa ricevuta da più di 14 giorni o la guarigione dal Covid negli ultimi sei mesi provata da test positivo eseguito nei 180 giorni precedenti. Chi non è in possesso di questi documenti, deve sottoporsi a un tampone negativo (esclusi i bambini minori di 7 anni). In mancanza di test valido, all’arrivo nel Paese bisognerà eseguire un tampone a proprie spese e rimanere in autoisolamento fino al risultato negativo. In alternativa, scatterà una quarantena da dieci giorni (che vuol dire vacanze finite prima di iniziare).
Regole simili in Spagna. Tutti i viaggiatori sopra i 6 anni d’età devono aver effettuato un tampone negativo nelle 72 ore prima dell’arrivo. Bisogna in alternativa mostrare un certificato in spagnolo, inglese, tedesco o francese, o accompagnato da una traduzione in spagnolo effettuata da un organismo ufficaile.
In Francia è necessario un test negativo effettuato prima della partenza, entro 72 ore dall’arrivo, ma sono esentati tutti i bambini sotto gli 11 anni. Chi sarà trovato privo del test, dovrà rimanere in quarantena per 7 giorni prima di effettuare un nuovo test. Inoltre, all’arrivo i viaggiatori saranno chiamati a presentare una dichiarazione di mancanza di sintomi Covid. E chiudiamo con il Portogallo. Anche il governo di Lisbona ha reso obbligatorio un test PCR negativo effettuato entro 72 ore. Esentati però solo i bambini sotto i due anni. Attenzione però: nelle isole Madera e Azzorre vigono misure specifiche.