Si allarga la zona arancione in Italia? Ecco le regioni a rischio

Si allarga la zona arancione in Italia? Ecco le regioni a rischio

Regioni a rischio zona arancione in Italia: dalla Liguria alla Campania, ecco quali sono le regioni che potrebbero ‘cambiare colore’ nell’emergenza Covid.

L’Italia potrebbe ‘cambiare colore’ da un momento all’altro. La gestione dell’emergenza Coronavirus continua a preoccupare il governo e così, a una settimana di distanza dall’emanazione del Dpcm che ha diviso il nostro territorio in fasce gialle, arancioni e rosse, potrebbe già cambiare la condizione di alcuni territori. Sono diverse le regioni a rischio: molte zone gialle potrebbero presto diventare arancioni, o addirittura rosse. Ecco chi rischia di più.

Regioni a rischio cambio colore

Il 9 novembre è prevista la riunione della cabina di regia per l’emergenza, e nel giro di 24 ore dovrebbero arrivare le nuove ordinanze del ministro della Salute, Roberto Speranza. Sotto la lente ci sarebbero in particolare cinque regioni: la Campania (zona che potrebbe fare il doppio salto diventando addirittura zona rossa, per via anche dei cinque capoluoghi, tra le province con il più alto tasso di contagio in Italia), la Liguria, il Veneto, la Toscana e l’Umbria. Occhi puntati però anche sulla provincia autonoma di Bolzano.

Infermiera coronavirus

Perché le regioni possono ‘cambiare colore’

A pesare su queste regioni è non solo l’indice Rt, che potrebbe essere variato rispetto all’ultimo monitoraggio, datato 25 ottobre, ma anche la pressione sempre crescente sugli ospedali: in Liguria circa il 70% dei posti ‘ordinari’ è occupato, mentre per quanto riguarda le terapie intensive la percentuale sarebbe del 37% (le soglie sono rispettivamente il 40 e il 30%).

Come riferito da Il Fatto Quotidiano, però, sono diverse le regioni che da questo punto di vista hanno superato le soglie: tra queste anche l’Emilia-Romagna, la Lombardia, le Marche, il Piemonte, l’Alto Adige, il Trentino, l’Umbria e la Valle d’Aosta. Soffrono anche Lazio e Puglia, che però mantengono ancora un leggero margine in tal senso. Insomma, non si escludono ulteriori sorprese e restrizioni.

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