Regina Elisabetta: il carro che ha trasportato il feretro ha 123 anni di storia

Regina Elisabetta: il carro che ha trasportato il feretro ha 123 anni di storia

Il carro che ha trasportato la bara della Regina Elisabetta verso l’abbazia di Westminster è stato creato nel 1896: scopriamo la sua storia.

La bara della Regina Elisabetta è stata portata in processione verso l’abbazia di Westminster da un carro militare che non è mai stato utilizzato sui campi di battaglia. Nato nel lontano 1896, ha trasportato il corpo di personaggi illustri, come la Regina Vittoria e Winston Churchill.

Regina Elisabetta: il carro che trasporta il suo feretro ha una storia magica

I funerali della Regina Elisabetta, trasmessi in mondovisione, hanno tenuto incollati allo schermo milioni di persone. Oltre al corteo e ai presunti dissapori tra i Duchi di Sussex e quelli di Cambridge, l’attenzione degli spettatori si è concentrata anche su alcuni dettagli. La bara della sovrana d’Inghilterra, che ha regnato per ben 70 anni, è stata trasportata in processione verso l’abbazia di Westminster a bordo di un carro militare che affonda le sue radici nel lontano 1896.

Realizzato per la Royal Horse Artillery, ha alle spalle 123 anni di storia, che l’hanno visto trasportare le bare di diversi personaggi illustri. E’ di proprietà della Royal Navy e, anche se venne costruito per scopi militari, non è mai stato utilizzato sui campi di battaglia. Nel 1901, il carro venne impiegato per i funerali della Regina Vittoria, dopo di che è stato usato anche per Re Edoardo VII, Re Giorgio V, Re Giorgio VI, Winston Churchill e Lord Louis Mountbatten.

Il carro è legato alla tradizione della Royal Family

Nato come carro militare per la Royal Horse Artillery, si è trasformato in mezzo funebre ed è entrato di diritto nella tradizione della famiglia reale. E’ impossibile non notare una particolarità: non è trainato da cavalli, ma da 142 marinai della Royal Navy. Sulla bara della Regina Elisabetta, ovviamente, ci sono la corona di Stato, che a breve passerà a Re Carlo III, e lo scettro.