RedNote: cos’è e come funziona il social che sta accogliendo i “rifugiati di TikTok”

RedNote: cos’è e come funziona il social che sta accogliendo i “rifugiati di TikTok”

Se l’America vieta TikTok, la popolazione è pronta per approdare su RedNote: vediamo cos’è e come funziona il social cinese.

Gli Stati Uniti hanno intenzione di vietare l’utilizzo di TikTok, motivo per cui gli utenti, in attesa della decisione della Corte suprema, si stanno riversando su un altro social: RedNote. Piattaforma cinese molto diffusa e amata in patria, funziona in modo molto diverso: vediamo cos’è e quali sono le sue caratteristiche principali.

RedNote: cos’è e come funziona il sostituto di TikTok

Mentre i vertici degli Stati Uniti discutono l’approvazione della Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act, legge che vieta l’uso di TikTok, la popolazione corre ai ripari. Negli ultimi giorni, il social cinese RedNote, fino a oggi semi sconosciuto al di fuori dal paese di origine, sta registrando un’impennata di iscrizioni di utenti americani.

In realtà, questo nuovo social si chiama Xiaohongshu (letteralmente libretto rosso), ma è conosciuto anche come RedNote. In patria è utilizzato soprattutto per condividere contenuti inerenti i viaggi e il lifestyle, tanto che in molti la definiscono “la versione cinese di Instagram“. Non essendo nato per utenti al di fuori della Cina, l’app non ha una versione inglese.

Quanti si registrano, quindi, devono superare un primo grande ostacolo: la lingua. C’è, però, un escamotage: Google Translate. La seconda problematica riguarda proprio il funzionamento, molto diverso rispetto a TikTok. I protagonisti sono soprattutto le foto accompagnate dal testo. I video verticali sono concessi, a patto che siano brevi. Inoltre, il feed a griglia, curato dall’intelligenza artificiale, non è così intuitivo.

RedNote: se facesse la stessa fine di TikTok?

C’è da sottolineare che molti americani stanno sbarcando su RedNote come protesta o dispetto nei confronti del Governo Usa, mentre altri preferiscono rispolverare Instagram e YouTube proprio per il funzionamento particolare del social cinese. Inoltre, c’è un altro grande dubbio che affligge la popolazione: se Xiaohongshu facesse la stessa fine di TikTok? Si tratta sempre di una piattaforma made in Cina e non si esclude che la legge venga applicata a tutti i network ‘dagli occhi a mandorla’.

In attesa di scoprire cosa accadrà in futuro, RedNote si sta riempiendo di utenti che scrivono: “Ciao a tutti, mi chiamo Ryan. Sono un rifugiato di TikTok. Il governo americano sta vietando TikTok e quindi stiamo cercando un’alternativa… Ci dispiace molto interrompervi. Speriamo di non dover rimanere qui troppo a lungo“. Il malcontento degli americani, forse è anche inutile sottolinearlo, è palese.