Reddito di Cittadinanza: ecco chi potrebbe perderlo con il governo Meloni

Reddito di Cittadinanza: ecco chi potrebbe perderlo con il governo Meloni

Milioni di italiani potrebbero perdere a breve il reddito di cittadinanza per volontà del governo Meloni: ecco cosa succederà.

Come annunciato più volte nella sua campagna elettorale, uno dei primi obbiettivi del governo Meloni sarà quello di abolire il reddito di cittadinanza per tutti i cittadini idonei al lavoro. Nel suo primo discorso nella Camera dei deputati, Giorgia Meloni ha puntato il dito contro questa misura, commentando: “Vogliamo mantenere e, dove possibile, migliorare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in grado di lavorare mentre per chi è in grado di lavorare, la soluzione non può essere il reddito di cittadinanza, ma il lavoro”.

Reddito di cittadinanza: quanti lo percepiscono

Attingendo dal sito ufficiale dell’Anpal si può avere un’idea di che numeri stiamo parlando. L’ultimo aggiornamento della nota ufficiale risale al 30 giugno 2022. Sono circa 2,36 milioni gli italiani che percepiscono il reddito. Di questi, ben 919mila sono indirizzati ai servizi per il lavoro ma bisogna tenere conto che circa 86mila (9,4%) risultano esonerati, esclusi o rinviati ai servizi sociale. Invece 172mila (18,8%) lavorano ma percepiscono un reddito talmente basso che necessitano del sussidio.

Tessera Reddito di cittadinanza

Rimangono però circa 660mila persone che ad oggi percepiscono il reddito e sono abili al lavoro. È proprio questa fetta di italiani a cui probabilmente verrà tolto. Secondo Giorgia Meloni il reddito è stato “una sconfitta per chi era in grado di fare la sua parte per l’Italia, oltre che per se stesso e per la sua famiglia”. Non è ancora chiarissimo cosa il governo intenda fare a riguardo, ma potrebbero esserci diverse ripercussioni.

Le modifiche del reddito di cittadinanza

Per ora il governo non si è ancora dichiarato su quale sarà il futuro del reddito e degli italiani abili al lavoro che lo percepiscono. Potrebbe decidere di aumentare le varie restrizioni e gli obblighi. Al momento, infatti, è possibile rifiutare un massimo di due proposte lavorative consecutive prima di perderlo e ogni offerta deve essere “congrua” (al massimo a 80km di distanza dalla propria residenza).

Oppure potrebbe decidere di eliminarlo del tutto, lasciando però disoccupati e senza un’entrata fissa migliaia di persone. Di queste, inoltre, circa il 70% non possiede oltre la licenza media, il 75% vive al sud e oltre il 70% non ha mai lavorato negli ultimi 3 anni.

Quando saranno apportate le modifiche

La nuova legge di bilancio del 2023 deve essere compilata e approvata dalle Camere entro il 31 dicembre 2022. Un piano di bilancio deve invece essere inviato già a fine novembre all’Unione Europea. Le tempistiche sono quindi molto strette e il governo Meloni potrebbe non avere tempo sufficiente per modificare così a fondo il reddito come vorrebbe fare.