Anche quest’anno è giunto il consueto appuntamento con il Ramadan. Scopriamone tutto quel che c’è da sapere a riguardo.
Il Ramadan, noto anche come periodo religioso islamico dedicato alla preghiera, al digiuno e all’autodisciplina è iniziato anche quest’anno.
Come sempre, la data d’inizio è variabile in quanto legata al nono mese del calendario islamico, mese in cui venne rivelato il Corano. Il tutto per un periodo di trenta giorni fatti di regole, di introspezione ma anche di celebrazioni importanti. Scopriamo, quindi, quali sono le più importanti.
Ramadan 2023 tra date e orari
Quest’anno, il Ramadan è iniziato il 22 Marzo 2023 e terminerà il 22 Aprile. Tre giorni prima della fine si celebrerà la Laylat-al-Qadr (notte del potere) ovvero il momento in cui secondo la tradizione, Maometto ricette la rivelazione del Corano.
Si tratta, ovviamente, di un momento particolarmente sentito e importante che i fedeli celebrano ogni anno con grande emozione. A fine festa, invece, si celebra una ricorrenza nota come Eid al Fitr (festa del fine digiuno). Questa dura tre giorni, ha diverse preghiere e si conclude con banchetti da consumare con amici e parenti e durante i quali ci si scambia dei doni.
Come funziona il digiuno
Iniziamo con il dire che durante tutto il Ramadan è importante seguire i cinque obblighi che rappresentano anche i 5 pilastri. Questi sono il digiuno, la preghiera, l’elemosina, il pellegrinaggio e la testimonianza di fede. Il digiuno va seguito dall’alba al tramonto e comprende anche l’esenzione dal bere. È quindi usanza quella di consumare qualcosa prima che inizi la giornata (l’ideale sarebbe un dattero) e concludere la stessa con un lauto pasto. Dal digiuno sono esentati i bambini, le donne in dolce attesa, i viaggiatori e i malati.
Tra le altre regole da rispettare ci sono quelle di astenersi dai rapporti intimi, di non dire parolacce, non bere e non fumare. I tempi e gli orari, invece, sono normalmente scanditi dal muezzin. Un richiamo scandito ben 5 volte al giorno e volto ad indicare i momenti in cui pregare. Quest’ultimo, in Italia e nei paesi non islamici non è udibile, motivo per cui è importante visitare conoscerli a priori.