Lo sai quanto guadagna un avvocato in Italia?

Lo sai quanto guadagna un avvocato in Italia?

Vi siete mai chiesti quanto guadagna un avvocato in Italia? Andiamo alla scoperta di questa professione e dei dati relativi al reddito.

Quanto guadagna un avvocato in Italia? Domanda interessante, a cui proveremo a dare una risposta in questa guida. Dopo aver studiato Giurisprudenza e aver conseguito la laurea, è possibile diventare avvocati tramite uno specifico concorso ed esercitare la professione. Scopriamo insieme gli ultimi dati relativi al guadagno di questa figura professionale.

Quanto guadagna un avvocato al mese?

Qual è il reddito di un avvocato in Italia? Beh, per rispondere a questa domanda bisognerebbe porsi un quesito più preciso: quanto dichiara un avvocato in Italia? Calcolarlo può essere molto difficile, poiché chiaramente bisogna ragionare facendo una media e guardando i diversi casi.

Avvocato Ufficio Legge

Innanzitutto è bene sapere che un avvocato penalista guadagna più di un civilista, come al tempo stesso chi è titolare di uno studio, ovviamente, ha un guadagno più elevato di un avvocato alle prime armi che magari lavora come praticante in uno studio.

In ogni caso il reddito annuale di un avvocato si aggira intorno ai 39.000 euro all’anno. Secondo le stime, inoltre, sono gli avvocati di sesso maschile, over 50 e residenti al Nord ad avere il primato. E non a caso, basta poco per scendere già di qualche migliaio di euro: se andiamo sotto i 45 anni, infatti, vediamo già la media abbassarsi arrivando anche a redditi vicini ai 30.000 euro.

Un avvocato praticante, in genere, può guadagnare invece fino a 2000 euro al mese.

Quanto guadagnava un avvocato in Italia?

Se si guarda indietro, le cifre cambiano già, e di molto. Basta andare all’anno 2000, quando un avvocato arrivava anche a percepire 60.000 euro annuali, una cifra che in realtà è oscillata ben poco, rimanendo invariata sino al 2008/2009. Nel 2012 ecco il primo calo a 45.000, per poi arrivare alle cifre prima analizzate.

Ma al contrario di ciò che si può pensare, non sono state le parcelle degli avvocati a scendere, tanto meno una carenza (se così si può dire) di clienti degli studi legali. Il motivo dell’abbassamento del reddito di un avvocato in Italia è il seguito di alcune riforme della giustizia, che sono andate nella direzione della degiuristizionalizzazione dei contenzioni; in altre parole, si tratta dalla possibilità di risolvere le cause in maniera del tutto esterna al tribunale.

E infatti, a causa di questi provvedimenti, le parcelle si sono dovute addirittura alzare.

 

Come si diventa avvocati in Italia

L’Italia è uno dei paesi con più avvocati al mondo. Nella sola Capitale ad esempio operano più avvocati… che in tutta la Francia! Questo dato è indicativo dell’enorme concorrenza che si troverà ad affrontare coloro che scelgono di intraprendere la carriera legale in questo periodo in Italia.

Per arrivare ad esercitare la professione di avvocato occorre seguire un preciso iter: conseguire innanzitutto una Laurea in Giurisprudenza, della durata di 5 anni. Alla fine di questo percorso è possibile scegliere un ambito di specializzazione tra forense (per diventare avvocato), magistrale (per chi aspira alla carriera di magistrato) o notariato (per chi intende diventare notaio).

Una volta ottenuta la laurea occorre svolgere un periodo di praticantato presso uno studio legale riconosciuto: si tratta di un obiettivo piuttosto difficile da conseguire, poiché gli studi sono letteralmente invasi di richieste da parte di neolaureati, tanto che alcuni avvocati si riservano il diritto di selezionare i candidati tra cui scegliere i propri praticanti. Durante il praticantato non è detto che si riceva un compenso mensile destinato anche solo alla copertura delle spese.

Volete scoprire quanto guadagna un medico? Ecco tutte le cifre!