Stipendio e salario medio nel nostro Paese: ecco quanto guadagna un avvocato in Italia, con le dovute eccezioni.
Si dice che l’Italia sia uno dei Paesi con più avvocati al mondo. Al di là delle sensazioni e delle voci di popolo, è certo che le facoltà di Giurisprudenza “sfornano” ogni anno tantissimi nuovi potenziali avvocati, giovani rampanti pronti ad aggredire il mercato del lavoro. Ma anche per questa grande quantità di legali, in molti sorge un dubbio: quanto guadagna un avvocato in Italia? Dirlo con precisione è complicato, ma è possibile stimare una media dello stipendio mensile nel nostro Paese, fermo restando che esistono, purtroppo, grandi differenze tra uomini e donne, città di provenienza, specializzazione e così via. Proviamo a fare chiarezza.
Reddito medio avvocati
Pur essendo una professione affascinante e apparentemente redditizia, per un avvocato in Italia guadagnare bene non è semplice per via dell’alta concorrenza. Stando ai dati dell’Associazione italiana giovani avvocati, nel 2020 è diventato molto complicato avere un guadagno commisurato agli anni di studio e alle responsabilità. E questo proprio per il gran numero di avvocati operativi nel nostro Paese, aumentati del 190% in circa vent’anni.
Le proiezioni degli ultimi anni stabiliscono che la retribuzione media di un legale al di sotto dei 45 anni non supera i 30mila euro lordi all’anno. Al mese lo stipendio oscillerebbe tra i 700 euro per i neo iscritti all’Albo ai 1500.
Ovviamente esistono però delle distinzioni da fare. Un giurista d’impresa in un’azienda, figura professionale che lavora come dipendente, in media guadagna infatti qualcosa in più: circa 2mila euro netti al mese, con possibilità di crescita a seconda dell’esperienza. In certi casi si può arrivare anche a 120mila euro lordi all’anno per chi riesce a salire nelle gerarchie aziendali, il che vuol dire un guadagno sensibilmente più alto rispetto alla media di chi svolge il lavoro da libero professionista.
Cambiamenti sensibili però riguardano anche il sesso e la provenienza geografica. Nel Nord Italia, ad esempio, gli uomini guadagnano in media oltre 54mila euro all’anno, le donne circa 25mila euro. Con le dovute eccezioni per star dell’avvocatura, come Giulia Bongiorno. A livello geografico la situazione è ancora più drammatica: se al Nord i legali hanno la garanzia di guadagni mediamente più alti, al Centro devono accontentarsi in media di 41mila euro all’anno, mentre al Sud si arriva addirittura ai 22mila euro.
Facendo una somma tra le varie figure di giuristi, comunque, si può dire che il guadagno medio di un avvocato nel nostro Paese è di 28mila euro all’anno, con un range che passa, sempre stando alle medie, dai 21mila euro all’anno ai 53mila euro, a seconda dell’esperienza.
Quanto guadagna un avvocato penalista?
Differenze, a dir la verità non molto sensibili, esistono anche a seconda della tipologia di avvocato. Un legale che si occupa di materia civile può raggiungere, infatti, in media guadagni di circa 38mila euro. Leggermente più alto il salario medio annuale per chi invece è specializzato nel penale: circa 40mila euro.
In conclusione, possiamo dire che l’avvocatura è diventata negli ultimi anni più una vocazione che una strada di guadagni certi e molto corposi. Esiste però almeno una categoria di avvocati che non se la passano certo male: gli avvocati dello Stato. Non a caso in molti si chiedono quanto guadagna un avvocato dello Stato, ovvero un legale che lavora come dipendente per l’Avvocatura Generale del nostro Paese. Lo stipendio mensile in questo caso è equiparato a quello dei magistrati del TAR e arriva a 6mila euro.
Ricordiamo che per diventare avvocato di Stato bisogna essere iscritti all’ordine per almeno sei anni e superare un concorso pubblico che richiede conoscenze e abilità nel diritto civile, penale e anche in quello amministrativo.