Sanremo 2023: quanto è costato il palco del Festival?

Sanremo 2023: quanto è costato il palco del Festival?

Quanto è costato il palco del Festival di Sanremo 2023 e come funziona il meccanismo che lo fa ‘animare’.

Non solo cantanti, presentatori e grandi ospiti. Il vero grande protagonista del Festival di Sanremo 2023 è il suo palco. Se vogliamo, anche il protagonista più pagato in assoluto. Realizzato ancora una volta dall’architetto Gaetano Castelli, con il supporto della figlia Maria Chiara, il palcoscenico ha sorpreso molti e ha trovato il plauso di tutti. Se c’è una cosa esente da critiche in questo Festival è infatti proprio la scenografia. Ma quanto è costata e come funziona il suo meccanismo? Proviamo a scoprirlo.

Scenografia di Sanremo: quanto è costata

A raccontare tutti i segreti di questa spettacolare scenografia, tra cui anche il suo costo, è stato proprio il ‘padre’, l’artefice. Castelli si è infatti concesso ai microfoni di Fanpage, per raccontare alcuni dei dettagli del palcoscenico rimasti fin qui nascosti.

Palco Sanremo 2023

Tutto è costato un milione di euro“, ha spiegato Castelli, senza nascondere dunque un prezzo che, d’altronde, non avrebbe alcun motivo di rimanere segreto. Esagerato? In parte sì, ma c’è una spiegazione per questo costo non proprio economico. Spiega infatti l’architetto che la scenografia avrebbe potuto costare il 30% in meno, ma alcune componenti sono noleggiate, tra cui le luci, e a causa della guerra in Ucraina e della difficoltà di reperibilità di determinati materiali molte ditte sono state costrette ad alzare il prezzo, con conseguenze negative anche per la Rai. Nonostante i costi alti, Castelli e il suo staff sono riusciti a realizzare il progetto secondo le loro idee iniziali, dando vita a una cupola scenografica di 20 metri dal funzionamento molto particolare.

Come funziona il palco di Sanremo

A proposito di questo, in molti si sono chiesti quale sia il meccanismo scenico che permette alla cupola di funzionale. Si tratta infatti di una scenografia molto tecnica, che l’architetto sottolinea apparire quasi come uno scrigno magico se vista dalla platea, cosa che da casa si può notare solo a tratti. La cupola è infatti formata da una serie di specchi e con le luci in alcuni momenti può sembrare quasi trasparente. In questo modo è stata creata una sorta di tavolozza di colori da mettere a disposizione del direttore della fotografia, Mario Catapano, che ha il compito di utilizzarla per ‘dipingere’.

Entrando più nel tecnico, la cupola è realizzata da tante piccole piramidi, alte 40 centimetri, al cui apice è presente un micro flash che a volte diventa un fascio di luce, altre una stella, e che è animato da diversi proiettori. Gli specchi sono presenti anche tra la le arcate che si scaricano a terra, e questo serve per dare la sensazione di uno spazio che si amplifica all’infinito. Insomma, si tratta di una vera e propria opera d’arte curata nel dettaglio e studiata nel minimo particolare. E il risultato è evidente soprattutto per il pubblico presente nella platea del Teatro Ariston.