Si possono riconoscere i sintomi dell’aborto tardivo? Se sì, come e quali sono? Vediamo come toccare questo delicato argomento.
L’aborto si dice spontaneo se avviene prima dei tre mesi, ma tardivo lo diventa qualora non si a più possibile intervenire entro le normali procedure e tempistiche canoniche.
Il lutto da elaborare è grande, spesso si necessita di uno psicologo di supporto e ancor più spesso la coppia ne esce rafforzata o distrutta. Come abbiamo detto, si chiamerà aborto tardivo se avviene dopo la 21esima settimana di gravidanza. Le cause?
Può darsi che ci siano dei problemi fisiologici nel fisico materno, ma anche patologie quali diabete, ipertensione, o malattie immunologiche piuttosto che trombofilia. Le problematiche possono invece essere anche legate al feto, causate da infezioni o malattie emolitiche. Non è raro incappare anche in problemi al cordone e malformazioni gravi dovute ad anomalie cromosomiche.
I sintomi possono manifestarsi, come possono non farlo ed in genere, nel caso positivo, possono essere un indurimento del ventre, come delle perdite ematiche o ancora dei dolori simili a quelli della fase mestruale.
La miglior cosa da fare, non appena si avverte un’anomalia è quella di consultare il medico e farsi prescrivere un’ecografia. E’ probabile che non sia niente di anormale, ma la prevenzione è la strada migliore.