Quali sono requisiti per avviare fecondazione eterologa

Quali sono requisiti per avviare fecondazione eterologa

La fecondazione eterologa si può avviare se vi sono determinati requisiti tra cui la diagnosi di patologie causa di infertilità e sterilità irreversibili.

La fecondazione eterologa è utilizzata, a livello medico, come soluzione possibile all’infertilità della donna (intesa come incapacità di portare a termine una gravidanza) e alla sterilità maschile o femminile (intesa come incapacità dell’uomo o della donna di contribuire al concepimento) qualora non esistano altre soluzioni per eliminare le cause del problema.

Questo tipo di intervento medico è stato regolamentato a livello giuridico nel 2004, con la legge 40 che individua modalità e condizioni per accedere a tale intervento.

Quali sono, dunque, i requisiti per avviare la fecondazione eterologa?

I beneficiari dell’intervento di fecondazione eterologa assistita sono coppie maggiorenni, di sesso diverso, coniugate o conviventi, viventi e in età fertile. Contrariamente ai requisiti necessari per potervi accedere, l’intervento è vietato in caso di persone singole, coppie omosessuali, persone in età avanzata che non sono compatibili con la procreazione naturale, vedovi o vedove che intendono utilizzare il seme congelato del marito defunto.

Requisito primario per i beneficiari riconosciuti tali dalla legge è la diagnosi di una patologia causa di infertilità o sterilità assolute e irreversibile.

I requisiti per avviare la fecondazione eterologa devono essere accertati dal medico che raccoglie l’autocertificazione dello stato matrimoniale o di convivenza, inoltre devono essere stati effettuati controlli sul grado di sterilità e infertilità (al fine di determinarne l’irreversibilità) e le verifiche relative alla presenza di patologie infettive per i figli.

La coppia che sarà ritenuta idonea avrà una scheda clinica con i relativi dati e una scheda di laboratorio in cui saranno riportate le tecniche utilizzate per la procreazione assistita. Infine, ultimata la prestazione sarà redatta una relazione conclusiva di tipo clinico e biologico per il medico curante.