Quali sono le caratteristiche del composto chiamato acelsulfame K?
Di cosa parliamo quando citiamo l’acesulfame K? L’acesulfame k è un dolcificante intensivo, la cui scoperta risale al 1967. Il suo potere edulcorante è enorme, circa 200 volte superiore rispetto al saccarosio.
Il gusto dolce delle bevande e delle pietanze contenenti questa sostanza si percepisce immediatamente, ad ogni modo non è disturbante e non è amaro, perlomeno a lungo andare. All’apparenza si sente un concentrato di amarognolo che in sostanze contenenti saccarina non si avverte più di tanto.
Quali sono le sue caratteristiche? L’Acesulfame K conferisce, come abbiamo detto, ai generi alimentari un gusto non troppo differente da quello del saccarosio. Se consideriamo le miscele, l’Acesulfame K e aspartame o sucralosio.
Alla vista l’acesulfame K si presenta come una polvere bianca, inodore e solubile in acqua. La sua durata nel tempo è davvero quasi senza limiti, dal momento che se tenuto a temperatura ambiente, resiste per più di 5 anni. Chimicamente, l’acesulfame K non ha punto di fusione finale, mentre se scaldato la decomposizione subentra a temperature superiori ai 200 gradi centigradi.
Al contrario di quanto si possa pensare, non crea carie nè disturbi ai denti, per cui non è tossico, ecco perché è adatto come dolcificante.