Lorde: uno pseudonimo breve e conciso inversamente proporzionale alla popolarità di questa diciannovenne che in poco tempo si è imposta prepotentemente sulla scena musicale internazionale.
Non era ancora maggiorenne Lorde, quando nel 2013 raggiunse la popolarità internazionale grazie al singolo Royals, che scalò le vette delle più importanti classifiche musicali mondiali vendendo oltre sette milioni di copie. Il brano è stato in vetta alla Billboard HOT 100 e alla UK Singles Chart.
L’artista neozelandese, nata a Auckland nel 1996, è cresciuta a Davenport, figlia di un ingegnere civile e di una poetessa, che l’ha molto incoraggiata alla lettura e alla scrittura, attività che si sono rivelate determinanti per la sua formazione di cantautrice, tanto che Lorde è stata scritturata a soli 13 anni dalla Universal, ed ha iniziato a collaborare con musicisti e compositori di spessore. Il suo è un pop all’avanguardia, influenzato anche dalla musica elettronica e indie.
Femminista convinta, ha criticato diverse volte i testi di alcune canzoni giudicandoli sessisti nei confronti delle donne, nonostante fossero state scritte da artiste verso le quali lei nutre molta stima.
Bruce Springsteen & the E street band ha eseguito la cover di Royal durante i suoi concerti ad Auckland proprio in omaggio a questa giovanissima e talentuosa cantautrice, che in realtà si chiama Ella Marija Lani Yelich-O’Connor e che ha curato personalmente la selezione dei brani della colonna sonora del film Hunger Games – Il canto della Rivolta Parte I nella quale compare anche un suo brano, dal titolo ‘Yellow Flicker Beat’.
Chapeau, Lorde!