Protezione solare 100: a cosa serve?

Protezione solare 100: a cosa serve?

Il garbuglio legale sulle creme solari

Protezione solare 100: a cosa serve? Davvero a contrastare meglio di qualsiasi altra crema gli effetti dannosi della luce solare sulla nostra pelle? Nello scegliere la crema migliore per la nostra pelle prestiamo particolare attenzione alle manovre ingannatrici del marketing.

L’escalation dell’SPF nei prodotti solari americani

È del 2009 un interessante articolo di Repubblica in cui si analizza con una certa lucidità il fenomeno del progressivo e apparentemente inarrestabile innalzamento del fattore di protezione solare indicato sulle etichette dei prodotti solari americani.
Nel giro di poco tempo infatti la protezione che nell’Unione Europea è classificata come alta con un fattore SPF di 50, è stata surclassata dalle produzioni americane, che hanno immesso sul mercato prodotti con un SPF di 70, 85, 100.
Già sei anni fa il New York Times aveva dedicato al fenomeno una lunga analisi a conclusione della quale si affermava che l’innalzamento progressivo dei fattori di protezione indicati dalle creme non fosse altro che una manovra di marketing volta a confondere – o piuttosto raggirare – l’opinione di un potenziale acquirente.
Le creme che assicurano un fattore di protezione solare pari a 100 stanno conoscendo ormai anche in Italia ormai un boom di vendite e molte marche stanno mettendo anche sul mercato italiano creme con una simile indicazione di SPF.

Protezione solare 100: a cosa serve?

Sulle etichette la sigla SPF (Sun Protection Factor) è seguita da un numero (da 6 fino a 50+ nell’UE) che indica l’efficacia di un prodotto nel bloccare i raggi UVA e UVB: questo numero indica il tempo per cui un individuo protetto da quel determinato prodotto può esporsi al sole senza incorrere in ustioni o eritemi.
Nell’estate 2008 l’Unione Europea ha stabilito che, dal momento che non è possibile assicurare una protezione totale dai raggi UVA e UVB qualsiasi etichetta che affermi il contrario è da ritenersi ingannevole, quindi fuori legge nell’Unione Europea.
Una crema a fattore di protezione solare (50+) se applicata correttamente e ripetutamente (circa ogni due ore) nel 98% dei casi difende la pelle da ustioni e scottature provocate dai raggi ultravioletti di tipo B e dall’invecchiamento cutaneo provocato da quelli di tipo A. L’utilizzo di una crema etichettata come SPF 100 potrebbe al massimo innalzare questa soglia dal 98% al 99%: ne vale davvero la pena?