Premio Strega 2022: ecco i sette libri finalisti

Premio Strega 2022: ecco i sette libri finalisti

Sale l’attesa per la finale della 76esima edizione del Premio Strega: ecco quali sono i sette libri finalisti.

La finale del Premio Strega 2022 sarà come sempre ricca di emozioni e di sorprese. Nonostante ci sia già un vincitore annunciato ormai da tempo, tutti i finalisti si daranno battaglia. Nel corso della finale che si terrà il 7 luglio 2022, avremo modo di scoprire il nome del vincitore della 76esima edizione del premio. Nell’attesa, vediamo quali sono i sette libri finalisti del Premio Strega di quest’anno.

I sette libri arrivati in finale al Premio Strega 2022

I sette libri finalisti del Premio Strega 2022 sono:

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  • Spatriati di Mario Desiati (Einaudi). Il libro parla delle peripezie di una generazione che si può definire come “liquida” in quanto non ha né vocazioni precise in nessun ambito della vita. Inoltre, oltre alla mancanza di vocazione, c’è anche una mancanza di sentimenti davvero importante ed evidente.
  • Niente di vero di Veronica Raimo (Einaudi). La sceneggiatrice e romanziera, dopo aver vinto il premio Strega Giovani, torna in gara con questo libro. Nell’opera utilizzare il gergo dei ragazzi romani con una comicità e ironia utili a descrivere la fatica di vivere in famiglie di squinternati.
  • Quel maledetto Vronskij di Claudio Piersanti (Rizzoli). L’opera scritta dal filosofo che vive tra Roma e Marche parla del dramma della gelosia che si proietta anche sul passato. Qui il protagonista, dopo essere stato lasciato dalla compagna, ripercorre le tappe del loro rapporto partendo dalla lettura di Anna Karenina.
  • E poi saremo salvi di Alessandra Carati (Mondadori). Nel libro si parla di Aida, di suo fratello e dei genitori che sono stati costretti a lasciare il loro paese a causa della guerra del 1992. Si parla dell’integrazione in Italia e di come le famiglie che ospitano bosniaci siano ospitali solo all’apparenza.
  • Randagi di Marco Almerighi (Bollati Boringhieri). L’autore è un traduttore e consulente editoriale che vive a Milano dopo essere nato nel Pisano. Nel libro pare coltivare la tradizione del linguaggio toscano.
  • Nova di Fabio Bacà (Adelphi). Studioso di taoismo, l’autore parla qui del delirio di un neurochirurgo allucinato e della moglie vegana. Per farlo usa grande sarcasmo.
  • Nina all’argine di Veronica Galletta (minimum fax). Qui si parla del lavoro, della difficoltà a sopravvivere pagando bollette altissime. È la narrazione della miseria quotidiana.

Qual è il vincitore annunciato di questa edizione?

Da tempo ormai c’è un vincitore annunciato della 76esima edizione del Premio Strega. Il riconoscimento quest’anno verrà infatti con tutta probabilità vinto da Spatriati di Mario Desiati. Questo romanzo ha la particolarità di essere ambientato tra la Puglia, Roma e Berlino. Nel libro dunque l’autore usa un particolare mix di italiano, dialetto salentino e tedesco che lo rende di certo unico da questo punto di vista.