Vi presentiamo una selezione di poesie di Natale, che potete leggere anche solo per riassaporare il vero senso della vita.
Il periodo per eccellenza dedicato alla vita? Il Natale, anche se ormai quasi piĆ¹ nessuno si ferma a riflettere sul vero significato di questa festivitĆ . Vi presentiamo una selezione di poesie di Natale, che di certo vi faranno riassaporare tempi andati, che, forse, con un po’ di impegno potranno tornare.
Le piĆ¹ belle poesie di Natale
Il Natale ĆØ un periodo dell’anno assai particolare. Ci sono alcune persone che vanno pazze per addobbi, canzoni, alberi e tutto il resto, mentre ce ne sono altre che vorrebbero proiettarsi direttamente al 7 gennaio. Eppure, anche i Grinch piĆ¹ convinti non possono dire di odiare i componimenti poetici dedicati al 25 dicembre.
Si tratta di versi che evocano tempi andati, che forse non torneranno mai piĆ¹. Parole che grondano malinconia, ma che donano anche una certa speranza. Speranza in un futuro migliore, meno incerto, in un amore perpetuo, che coinvolga tutti. Di seguito, vi riportiamo le piĆ¹ belle poesie di Natale.
Nella notte di Natale di Umberto Saba
Io scrivo nella mia dolce stanzetta,
dāuna candela al tenue chiarore,
ed una forza indomita dāamore
muove la stanca mano che si affretta.
Come debole e dolce il suon dellāore!
Forse il bene invocato oggi māaspetta.
Una serenitĆ quasi perfetta
calma i battiti ardenti del mio cuore.
Notte fredda e stellata di Natale,
sai tu dirmi la fonte onde zampilla
Improvvisa la mia speranza buona?
Ć forse il sogno di GesĆ¹ che brilla
nellāanima dolente ed immortale
del giovane che ama, che perdona?
Ć Natale di Madre Teresa di Calcutta
Ć Natale ogni volta
che sorridi a un fratello
e gli tendi la mano.
Ć Natale ogni volta
che rimani in silenzio
per ascoltare lāaltro.
Ć Natale ogni volta
che non accetti quei principi
che relegano gli oppressi
ai margini della societĆ .
Ć Natale ogni volta
che speri con quelli che disperano
nella povertĆ fisica e spirituale.
Ć Natale ogni volta
che riconosci con umiltĆ
i tuoi limiti e la tua debolezza.
Er Presepio di Trilussa
Ve ringrazio de core, brava gente,
pĆ© āsti presepi che me preparate,
ma che li fate a fa? Si poi vāodiate,
si de stāamore non capite gnenteā¦
PĆ© stāamore sĆ² nato e ce sĆ² morto,
da secoli lo spargo dalla croce,
ma la parola mia pare āna voce
sperduta ner deserto, senza ascolto.
La gente fa er presepe e nun me sente;
cerca sempre de fallo piĆ¹ sfarzoso,
perĆ² ciĆ er core freddo e indifferente
e nun capisce che senza lāamore
ĆØ cianfrusaja che nun ciĆ valore.
Natale di Giuseppe Ungaretti
Non ho voglia
di tuffarmi
in un gomitolo
di strade
Ho tanta
stanchezza
sulle spalle
Lasciatemi cosƬ
come una
cosa
posata
in un
angolo
e dimenticata
Qui
non si sente
altro
che il caldo buono
Sto
con le quattro
capriole
di fumo
del focolare.
Il Presepio (alla nonna) di Gabriele DāAnnunzio
A Ceppo si faceva un presepino
con la sua brava stella inargentata,
coi Magi, coi pastori, per benino
e la campagna tutta infarinata.
La sera io recitavo un sermoncino
con una voce da messa cantata,
e per quel mio garbetto birichino
buscavo baci e pezzi di schiacciata.
Poi verso tardi tu māaccompagnavi
alla nonna con dir: āStanotte LāAngelo
ti porterĆ chi sa che bei regali!ā.
E mentre i sogni māarridean soavi,
tu piano, piano mi venivi a mettere
confetti e soldarelli fraā i guanciali.
Natale di Salvatore Quasimodo
Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e lāasinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non vāĆØ pace nel cuore dellāuomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma cāĆØ chi ascolta il pianto del bambino
che morirĆ poi in croce fra due ladri?
La buona novella di Giovanni Pascoli
Erano pochi
i pastori che vegliavano sui monti
di Giudea. Quasi spenti erano i fuochi.
Ognuno guardava i cieli,
ognuno aveva vicino
il dolce, uguale ruminar del branco.
E un canto invase allora i cieli: āPace
sopra la Terra!ā. E i fuochi quasi spenti,
arsero e desta scintillĆ² la brace.
Erano in alto nubi, pari a steli
di giallo, sopra Betlehem; giĆ pronti
erano, in piedi, attoniti ed aneli,
i pastori.
Ed un angelo era, con le braccia stese,
tra loro, come unāalta esile croce
bianca; e diceva: āGioia con voi! Scese
Dio sulla Terraā.
Mossero: e Betlehem, sotto lāosanna
dei cieli ed il fiorir dellāinfinito,
dormiva. E videro, ecco, una capanna.
Ed ai pastori lāaccennĆ² col dito
un angelo: una stalla umida e nera,
donde gemea un filo di vagito.
Natale di Alda Merini
A Natale non si fanno cattivi
pensieri ma chi ĆØ solo
lo vorrebbe saltare
questo giorno.
A tutti loro auguro di
vivere un Natale
in compagnia.
Un pensiero lo rivolgo a
tutti quelli che soffrono
per una malattia.
A coloro auguro un
Natale di speranza e di letizia.
Ma quelli che in questo giorno
hanno un posto privilegiato
nel mio cuore
sono i piccoli mocciosi
che vedono il Natale
attraverso le confezioni dei regali.
Agli adulti auguro di esaudire
tutte le loro aspettative.
Per i bambini poveri
che non vivono nel paese dei balocchi
auguro che il Natale
porti una famiglia che li adotti
per farli uscire dalla loro condizione
fatta di miseria e disperazione.
A tutti voi
auguro un Natale con pochi regali
ma con tutti gli ideali realizzati.
Buon Natale di Dino Buzzati
E se invece venisse per davvero?
Se la preghiera, la letterina, il desiderio
espresso cosƬ, piĆ¹ che altro per gioco
venisse preso sul serio?
Se il regno della fiaba e del mistero
si avverasse? Se accanto al fuoco
al mattino si trovassero i doni
la bambola il revolver il treno
il micio lāorsacchiotto il leone
che nessuno di voi ha comperati?
Se la vostra bella sicurezza
nella scienza e nella dea ragione
andasse a carte quarantotto?
Con imperdonabile leggerezza
forse troppo ci siamo fidati.
E se sul serio venisse?
Silenzio! O GesĆ¹ Bambino
per favore cammina piano
nellāattraversare il salotto.
Guai se tu svegli i ragazzi
che disastro sarebbe per noi
cosƬ colti cosƬ intelligenti
brevettati miscredenti
noi che ci crediamo chissĆ cosa
coi nostri atomi coi nostri razzi.
Faā piano, Bambino, se puoi.
Notte Santa di Ada Negri
Madre, una notte di Natale io penso
con neve in terra e fulgor dāastri in cielo,
e dentro il gemmeo fluttuante velo
un aroma nostalgico dāincenso.
Tu sfioreresti il suol col passo alato
deā tuoi tempi piĆ¹ belliāallor che il gajo
cuore batteva al ritmo del telajo,
e povertĆ ridea senza peccato.
Lāanima in petto io sentirei tremare
quale a fior della neve il bucaneve;
scendere a me vedrei, con volo lieve,
bianche angelelle, nel candor lunare.
Soavissima notte!ā¦āUno stupore
dāinfanzia, unāinnocenza di bambino
addormentato.āIo non avrei vicino
al cuor che il soffio del tuo grande cuore.
Narrerebbero intanto le campane
che nacque ancor fra i poveri GesĆ¹.
E noi sāandrebbe, io senza meta, tu
senza ricordi, per le valli piane,
salmodĆÆando in paceāed al fiorire
dei cieli, allāalba, in violette e in gigli,
ritorneremmo tacite ai giacigli
rupestri, per sognare e per morire.