Cosa c’è da sapere sulle pillole di iodio per le radiazioni

Cosa c’è da sapere sulle pillole di iodio per le radiazioni

Come vanno assunte le pillole di iodio per le radiazioni? Vediamo cosa c’è da sapere e cosa prevede il sistema sanitario.

La preoccupazione di questi giorni legata al conflitto in Ucraina e in particolare in relazione a un possibile rischio nucleare, visto che i combattimenti stanno avendo luogo vicino alle centrali nucleari di Zaporizhzhia e Chernobyl, sta facendo parlare di pillole di iodio per le radiazioni. Basti pensare che in alcuni paesi, tra cui il Belgio, c’è stata una vera e propria corsa all’acquisto. Ma a cosa servono e sono efficaci per contrastare gli effetti delle radiazioni? Cosa c’è da sapere sulla loro assunzione?

Compresse di iodio: la corsa all’acquisto in Belgio

In Belgio, paese che ricordiamo avere sul suo territorio 7 centrali nucleari, c’è stato una vera e propria impennata di acquisti di compresse di iodio. Questo evento ha portato l’Agenzia federale belga per il controllo nucleare a diramare delle comunicazioni con cui si avverte la popolazione che le pillole non vanno assunte senza parere del medico e che non bisogna utilizzarle in forma preventiva.

Pillole di iodio contro le radiazioni: come funzionano?

Le pillole a base di iodio vengono utilizzate per ridurre gli effetti delle radiazioni e sono perciò indicate quando c’è l’esposizione a un rilascio di iodio radioattivo. Queste compresse, quindi, vengono utilizzate nel caso di un’emergenza radioattiva, ma non devono essere assunte né in maniera preventiva e né soprattutto di propria iniziativa.

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L’utilizzo delle compresse in caso di rischi di radiazioni avviene a dosaggi elevati, per questo motivo non è possibile comprare le pillole direttamente in farmacia. Non a caso esistono delle linee guida precise da seguire, come per tutti i farmaci, e si devono quindi sempre seguire solo le indicazioni del medico. L’uso e il dosaggio deve essere infatti modulato in funzione dell’età e bisogna anche tenere in considerazione casi particolari come la gravidanza e l’allattamento. Nel nostro Paese, il piano nazionale per le emergenze radiologiche prevede la distribuzione di iodio nelle aree coinvolte in caso di “incidente severo” alle centrali nucleari. Per maggiori approfondimenti si rimanda alle indicazioni dell’ISS.