L’espressione “non fare il portoghese” è molto usata in Italia, ma perché si dice così? Scopriamo l’origine di questo modo di dire.
“Non fare il portoghese” è un’espressione italiana piuttosto comune che nel presente molte persone utilizzano senza conoscerne però l’origine. Scopriamo allora perché si dice così e qual è la storia dietro a questo modo di dire davvero curioso.
- Origini: ci sono svariate ipotesi che parlano dell’origine di questo modo di dire, la più comune è quella relativa a un fatto storico avvenuto nel XVII secolo a Roma.
- Quando si usa: nell’uso comune è utilizzata per intendere l’utilizzo di un servizio senza aver pagato.
Modi di dire: non fare il portoghese
L’espressione idiomatica “non fare il portoghese” è utilizzata comunemente per indicare qualcuno che usufruisce di un servizio senza pagarlo. L’origine di questo modo di dire è non del tutto certa, ma l’ipotesi più comune è che sia legata a un fatto avvenuto a Roma nel XVIII secolo. Pare infatti che l’ambasciatore del Portogallo invitò nello Stato Pontificio portoghesi che abitavano nella Capitale per assistere gratis a uno spettacolo teatrale presso il Teatro Argentina.
Molti residenti però cercarono di spacciarsi per portoghesi in modo tale da approfittare della possibilità di entrare gratuitamente. Da qui è nato all’ora l’avvertimento “non fare il portoghese” riferito a tutti coloro che cercavano di raggirare per usufruire di un servizio senza pagare.
Un’espressione usata molto ancora oggi
La ricorrenza di questo modo di dire pare quindi essere datata 13 gennaio 1972, quando Re Giovanni V dell’ambasciata del Portogallo a Roma invitò tutti i cittadini portoghesi residenti nella Capitale a partecipare all’inaugurazione del Teatro Argentina per assistere allo spettacolo.
Nonostante si tratti di un modo di dire nato molti secoli fa, ancora oggi viene utilizzato spessissimo in Italia facendo riferimento proprio a questo specifico fatto storico. Nel presente, indica chi si impegna per riuscire a non parare un biglietto per i trasporti pubblici, per manifestazioni sportive o culturali.