Perchè si dice buonanotte al secchio? Si tratta di una curiosa espressione del dialetto romanesco dalle origini molto antiche.
Buonanotte al secchio, o “ar secchio” per usare l’espressione dialettale, è un simpatico modo di dire romano che si utilizza per riferirsi a una causa persa o a un’impresa che non si ha alcuna speranza di portare a termine. Ma da dove viene questo curioso detto? Scopriamo tutto quello che c’è da sapere sulle sue origini.
- Origine: dialetto romano
- Quando si usa: per riferirsi a una causa persa
Buonanotte al secchio: l’origine del detto
Quando si vuole far riferimento a una situazione senza speranza, a Roma si ricorre a un detto che, seppur antico, non ha perso la sua carica espressiva: “bonanotte ar secchio“. Nonostante si tratti di un modo di dire diffuso, le origini di questa espressione sono piuttosto incerte ed esistono due diverse teorie sul perchè si dice così.

Secondo la prima teoria l’espressione “buonanotte al secchio” potrebbe essere legata alle tradizioni della vita contadina. All’epoca per avere l’acqua potabile era necessario attingerla da un pozzo utilizzando un secchio che veniva calato giù con una corda.
Nel caso in cui, nel compiere tale operazione, la corda si fosse spezzata il secchio sarebbe precipitato nelle profondità del pozzo andando perduto per sempre. E allora sì, è proprio il caso di dirlo “buonanotte al secchio”: impresa fallita.
La teoria alternativa sulle origini dell’espressione
Esiste però una teoria alternativa secondo cui l’espressione “buonanotte al secchio” trarrebbe origine dalle usanze domestiche di un tempo. Prima che i bagni interni diventassero comuni nelle abitazioni, era pratica usare un secchio o un recipiente simile durante la notte per raccogliere i bisogni fisiologici in modo da evitare di dover uscire di casa.
Questa operazione era ovviamente poco piacevole. Si presume quindi che “dare la buonanotte al secchio” potesse essere un modo di esprimere la speranza di non doverlo utilizzare fino al mattino seguente.