Tra le superstizioni più comuni c’è quella secondo cui un gatto nero che attraversa la strada porta sfortuna: scopriamo perché si crede questo.
Tra le numerose superstizioni popolari anche in Italia, una delle più famose è quella legata ai gatti neri. Da secoli, queste splendide creature hanno suscitato fascino e mistero, ma spesso sono anche state associate a credenze negative, in particolare quando attraversano la strada. Ma perché si ritiene che un gatto nero porti sfortuna? In questo articolo daremo una risposta a questa domanda esplorando le origini di questa credenza
- Origini: la credenza risale all’epoca in cui si andava a cavallo.
L’origine della superstizione: ecco perché si pensa che i gatti neri che attraversano la strada portino sfortuna
La leggenda della sfortuna associata a un gatto nero che attraversa la strada ha le sue origini nell’epoca in cui i mezzi di trasporto principali erano i cavalli. Durante quel periodo, se un gatto attraversava inaspettatamente la strada, poteva spaventare il cavallo e causare la caduta del cavaliere dalla sella.
Tuttavia, va notato che questa credenza non è universale in tutti i Paesi. In Francia e in Inghilterra, ad esempio, i gatti neri sono considerati portatori di fortuna.
Gatti neri e superstizione
I gatti neri sono stati oggetto di venerazione e superstizione in molte culture nel corso della storia. Nell’Antico Egitto, ad esempio, venivano considerati sacri e considerati portatori di buona fortuna. Tuttavia, durante il Medioevo, la percezione nei confronti dei gatti neri cambiò radicalmente. Vennero associati all’occulto e alla stregoneria, diventando simboli del male e della sfortuna.
Il collegamento tra i gatti neri e la sfortuna si è radicato soprattutto durante l’epoca dell’Inquisizione, quando le streghe venivano perseguitate e giustiziate. Molte donne accusate di stregoneria erano solite avere un gatto nero come compagno, e questo ha contribuito a creare l’idea che i gatti neri fossero creature malvagie.