Perché i cani somigliano ai padroni? Secondo un recente studio scientifico non è un caso ma c’è di mezzo un fenomeno psicologico.
Nella maggior parte dei casi, cani e padroni si somigliano in modo sorprendente. Se credete che sia un caso vi state sbagliando di grosso: uno studio ha dimostrato che di mezzo c’è un fenomeno psicologico specifico, che spinge gli esseri umani a fare determinate scelte.
Perché i cani somigliano ai padroni?
Se avete sempre pensato che i cani somigliano ai padroni per semplice casualità, vi sbagliate di grosso. Secondo un recente studio condotto da Art Markman, scienziato cognitivo e ricercatore dell’Università del Texas ad Austin, alla base c’è un fenomeno psicologico che viene messo in atto dagli esseri umani in modo del tutto inconscio.
Le persone sono abituate a fare i conti con la propria immagine quotidianamente, motivo per cui tendono a scegliere cani che, in un modo o nell’altro, somigliano a ciò che vedono riflesso allo specchio. Una donna con una folta chioma riccia, ad esempio, potrebbe optare per un barboncino, mentre una con i capelli rossi potrebbe puntare su un setter irlandese.
Non è solo l’immagine, però, a condizionare la scelta dell’amico a quattro zampe, ma anche la propria espressione o il proprio carattere. Nel cane ci sono alcuni dettagli che gli esseri umani percepiscono come familiari fin dal primo sguardo, motivo per cui si sentono in un certo senso indirizzati a compiere una determinata scelta.

I padroni scelgono i cani con cui si sentono a casa
I padroni scelgono i cani seguendo un meccanismo psicologico inconscio, che li spinge a preferire ciò che ritengono più familiare, somigliante a sé, perché si sentono più sicuri e confortati. Si tratta dello stesso meccanismo con cui gli esseri umani arredano la casa, scelgono una macchina o qualunque altro oggetto importante che deve far parte della propria quotidianità.
“Ci sono molti modi in cui qualcosa può iniziare a sembrarci familiare, potremmo aver avuto un cane come quello da bambini o potremmo vederci una somiglianza con noi stessi“, ha dichiarato lo scienziato Art Markman.