Pensioni rivalutate: dal 1° gennaio arrivano aumenti record

Pensioni rivalutate: dal 1° gennaio arrivano aumenti record

Pensioni rivalutate in arrivo: dal 1° gennaio scatteranno aumenti quasi da record per effetto del meccanismo di indicizzazione ai prezzi al consumo.

Se non è record, poco ci manca. Dal 1° gennaio 2023 la rivalutazione delle pensioni porterà a un aumento molto importante, per effetto del decreto ministeriale firmato dal ministro dell’Economia, Giorgetti, che prevede un’indicizzazione del valore pensionistico all’andamento dell’inflazione nel 2022. A causa del vertiginoso aumento dei prezzi che abbiamo vissuto negli ultimi mesi, anche le pensioni saranno rivalutate e torneranno a salire, con un aumento che oscillerà dai 38 euro al mese a oltre 150 euro.

Rivalutazione delle pensioni: quanto aumenteranno

Dopo diversi decenni è dunque arrivato il via libera per una rivalutazione molto importanti delle pensioni, che saliranno del 7,3% per allinearsi all’indice dei prezzi al consumo forniti dall’Istat il 3 novembre 2022, completata con delle proiezioni per i prossimi due mesi al ribasso. Ciò vuol dire che l’aumento potrebbe essere anche superiore, se l’inflazione continuerà a non darci tregua.

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Entrando più nel dettaglio, prendendo in considerazione lo schema di indicizzazione in vigore, dal 1° gennaio 2023 gli assegni minimi, pari a 525 euro al mese, saliranno di 38 euro netti ogni mese. Progressivamente, l’aumento sarà di 52 euro per le pensioni sopra i 1000 euro lordi, di 75 euro per quelli sopra ai 1500 euro lordi e così via, fino ad arrivare a un aumento di 150 euro netti per le pensioni che al lordo superano i 4mila euro.

Una prima svolta concreta per quanto riguarda le pensioni in Italia da parte del nuovo governo, che continua intanto a valutare una possibile riforma più incisiva, con l’adozione di “quota 41” almeno per il 2023.

Pensioni sì, stipendi no: l’inflazione non è uguale per tutti?

Si tratta di una manovra che in Italia non si vedeva dagli anni Ottanta, complice un’inflazione che solo negli ultimi mesi è tornata a galoppare come raramente accaduto nel recente passato. I pensionati saranno così protetti, in qualche modo, dall’aumento costatante dei prezzi dei beni primari e dell’energia. Non sono previsti, invece, per il momento degli adeguamenti per i contratti dei lavoratori dipendenti, pubblici e privati, che non potranno per il momento recuperare il gap con l’aumento dei costi della vita.