Pensione sociale: requisiti, importo e a chi spetta l’assegno minimo erogato dall’INPS alle persone o alle famiglie con un reddito personale o familiare basso.
L’assegno sociale è una prestazione economica erogata dall’INPS a domanda ai cittadini italiani e stranieri che si trovano in condizioni economiche disagiate o comunque inferiori alle soglie perviste annualmente dalla legge. Si tratta della prestazione che ha sostituito la ‘vecchia’ pensione sociale dal 1° gennaio 1996. Ha natura assistenziale e non esportabile. Non può infatti essere riconosciuto a un cittadino residente all’estero, né può essere concesso ai familiari superstiti. Ma a chi spetta e quali sono i requisiti per accedervi? Scopriamolo insieme.
Pensione sociale: a chi spetta
Chi ha diritto alla pensione sociale? L’assegno è rivolto ai cittadini italiani o comunitari iscritti all’anagrafe del comune di residenza, o ai cittadini extracomunitari con permesso di soggiorno, o agli apolidi titolari dello status di rifugiato politico o di protezione sussidiaria. La condizione necessaria è che il titolare non abbia un reddito superiore alle soglie stabilite annualmente dalla legge.
I requisiti per la pensione sociale dal 1° gennaio 2019 sono i seguenti:
– almeno 67 anni di età;
– stato di bisogno economico;
– cittadinanza italiana o situazioni equiparate;
– residenza effettiva in Italia;
– dieci anni di soggiorno legale e continuativo in Italia.
Per quanto riguarda il reddito, personale per i cittadini non coniugati o in cumulato per i cittadini sposati, l’attribuzione considera i seguenti redditi:
– redditi assoggettabili all’IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva;
– redditi esenti da imposta;
– redditi soggetti a ritenuta alla fonta a titolo d’imposta (vincite derivanti dalla sorte, da giochi, concorsi a premi e così via);
– redditi soggetti a imposta sostitutiva come interessi postali e bancari o di aogni altro titolo di stato;
– redditi di terreni e fabbricati;
– pensioni di guerra;
– rendite vitalizie dell’INAIL;
– pensioni dirette erogate da Stati esteri;
– pensioni e assegni erogati a invalidi civili, ciechi e sordi;
– assegni alimentari.
Non vengono computati invece per l’attribuzione i trattamenti di fine rapporto, il reddito della casa di abitazione, le competenze arretrate soggette a tassazione separata, le indennità di accompagnamento per invalidi civili, chiechi e sordi, l’assegno vitalizio erogato agli ex combattenti della guerra del 1915-1918 e gli arretrati di lavoro dipendente prestato in territorio estero.
Pensione sociale: importo
L’assegno sociale, che spetta a uomini e donne senza alcuna distinzione, è pari al 2021 a 460,28 euro per 13 mensilità. Ma qual è il limite di reddito? Per l’individuo non coniugato è di 5.983,64 euro annui e di 11.967,28 euro per i soggetti coniugati. La misura ridotta è invece assegnata ai soggetti non coniugati con reddito inferiore all’importo annuo e i soggetti coniugati con un reddito familiare compreso tra l’ammontare annuo dell’assegno e il doppio dell’importo annuo.
Il pagamento inizia dal primo giorno del mese successivo alla presentazione della domanda, se accettata. Si tratta di un beneficio a carattere provvisorio e la verifica del possesso dei requisiti e della effettiva residenza avviene ogni anno. L’assegno viene sospeso se il titolare soggiorna all’estero per più di 29 giorni, e dopo un anno dalla sospensione la prestazione è revocata.
Come fare domanda per la pensione sociale? Ci sono tre possibili modalità:
– attraverso il Contact Center INPS, gratuito da rete fissa al numero 803164, mentre per la rete mobile il numero di riferimento è 06164164;
– attraverso il web, nella sezione dedicata presente sul portale INPS;
– rivolgendosi a enti di patronato o ad altri intermediari attraverso i servizi da loro offerti.
Per ogni altra informazione puoi visitare il sito ufficiale dell’INPS.