Scopriamo cosa c’è da sapere sul sociologo e scrittore Paolo Crepet: dalla carriera alla sua vita privata.
Paolo Crepet è un noto sociologo e psichiatra italiano, conosciuto anche per aver espresso la propria opinione su alcuni dei delitti più famosi d’Italia (non ultimo quello di Cogne). Scopriamo cosa c’è da sapere sul famoso psicologo e sulla sua carriera nell’ambito medico, della scrittura e anche della televisione.
La biografia e la carriera di Paolo Crepet
Paolo Crepet è nato a Torino il 17 settembre 1951 sotto il segno della vergine. Suo padre Massimo Crepet è stato pro-rettore e professore di Clinica delle Malattie del Lavoro presso l’Università di Padova. Proprio grazie all’impronta che Crepet ha ricevuto dalla sua famiglia ha deciso di intraprendere il percorso di studi che lo ha portato a costruire la sua carriera nel mondo della medicina e della psichiatria. Nella sua autobiografia sul suo sito web paolocrepet.it ha detto:
“La mia famiglia mi ha insegnato il valore della creatività, dell’immaginazione, del “bello”. Tutto parte dalla ricerca della felicità e per questo credo che la psichiatria sia l’arte di rimuovere gli ostacoli alla felicità. Sono convinto che la psichiatria abbia più a vedere con l’arte che con altro.”
Dopo la laurea in Medicina e Chirurgia ottenuta nel 1976, si trasferisce ad Arezzo dove lavora come medico ricercatore presso l’Ospedale Psichiatrico Provinciale. Negli anni successivi si trasferisce all’estero dove continua ad approfondire il proprio percorso di studi. Passa dall’India alla Danimarca, poi Regno Unito, Germania, Svizzera e Repubblica Ceca. Prende la laurea in Sociologia nel 1980 e cinque anni dopo si specializza in Psichiatria presso la Clinica Psichiatrica dell’Università di Padova.
La sua carriera è arricchita da più esperienze come professore in diverse università sia in Italia che all’estero, tra queste l’Università di Napoli, l’Università di Siena, a Toronto, Rio de Janeiro e Hardvard. Nel corso degli anni diventa membro di numerosi Direttivi e Consigli.
Non solo studioso e psichiatra ma anche scrittore sia di saggi, il primo pubblicato nel 1981 si intitola Inventario di una psichiatria, che di narrativa. Ha vinto, come scrittore, il Premio Letterario La Torre Isola d’Elba alla carriera nel 2015. Proprio il suo lavoro di scrittura gli permette di farsi notare anche da parte del mondo televisivo, a cui Crepet prende parte ad esempio partecipando ad alcuni famosi Talk Show, come Porta a Porta, di Bruno Vespa ma anche Piazzapulita su La 7, più recentemente, a Stasera c’è Cattelan.
La vita privata di Paolo Crepet
Per quanto riguarda la vita privata, Paolo Crepet è sposato con Cristiana Melis. Secondo quanto riportato da Il Fatto Quotidiano il primo appuntamento della coppia è stato parecchio particolare, infatti Paolo avrebbe portato la moglie in due ristoranti: uno per il primo e uno per il secondo piatto. Insieme alla moglie ha avuto una figlia a cui ha dato il nome di sua nonna, Maddalena. La giovane, nata nel 1994, ha seguito la strada della scrittura come il padre.
Chi è Cristiana Melis, la moglie di Paolo Crepet
Cristiana Melis è lontana dal mondo social e dal mondo dello spettacolo, di lei si sa che ha un lavoro lontano dal marito e per questo è spesso assente durante i suoi tour.
Dove vive Paolo Crepet e il suo patrimonio
Paolo Crepet insieme a sua moglie vive a Civita di Bagnoreggio in provincia di Viterbo. Per quanto riguarda i suoi guadagni e il suo patrimonio non si hanno informazioni certe.
Le curiosità su Paolo Crepet
-Nel 2013 è stato presidente della Giuria dei Letterati del Premio Campiello.
-Come anticipato, possiede un sito web, paolocrepet.it, dove sono presenti le informazioni dettagliate sulla sua carriera e sui suoi tour e sui suoi libri.
-È presente su Instagram, Facebook, YouTube, TikTok.
-Spesso in tv si è presentato con maglioncini color pastello che sono diventati “il suo marchio”. In merito a ciò sua moglie scherzando in un’intervista a Il Fatto Quotidiano aveva detto: “A casa spesso manca il latte in frigo ma l’ammorbidente non manca mai. Paolo è come una cartella di colori, i suoi maglioncini colorati non sono altro che la sua visione della vita […]”.