Scuole chiuse a livello precauzionale, inviti alla prudenza e consigli per evitare il contagio non sono bastati: in Lombardia è panico per il coronavirus…
Anche se l’invito delle autorità è ad agire con razionalità e non farsi prendere dal panico, l’effetto del coronavirus COVID-19 si è già fatto sentire. A Milano e in Lombardia, diverse persone hanno potuto vedere con i loro occhi degli effetti simili all’Apocalisse nei supermercati locali. Poi, hanno postato le loro testimonianze sui social e dagli scaffali deserti traspare bene il senso di panico e paura che ha colpito la regione: beni di prima necessità, disinfettanti mani, fazzoletti e spray per la pulizia sono stati letteralmente presi d’assalto e diventati introvabili.
Tra i primi a condividere sui social l’accaduto, Selvaggia Lucarelli, che ha raccolto sul suo profilo Facebook una serie di fotografie scattate tra Milano e Picenza. “Se andate avanti così però noi altri che non andiamo a scassinare supermercati come durante l’Apocalisse, moriremo di fame anzichè di #coronavirus“, recita il post della giornalista.
La follia dell’effetto coronavirus
La frutta e la verdura, ma anche i surgelati e gli alimenti a lunga conservazione. Poi, i fazzoletti e i prodotti per l’igiene della casa e quelli per disinfettare mani e superfici varie. Tutti questi prodotti sono introvabili, comprati in massa in preda ad un panico dilagante.
Questa è la situazione che si presenta in Lombardia, ma non fatichiamo a credere che presto la stessa sorte potrebbe toccare alle altre regioni colpite, se l’isteria di massa non viene contenuta.
Questa situazione, che potremmo definire frutto dell'”effetto coronavirus”, è chiaramente frutto del panico generale e dell’isteria di massa che già negli scorsi giorni ci aveva spinto ad acquistare le mascherine in farmacia (che, come conseguenza, sono diventate introvabili o molto costose).
Anche online ne troviamo traccia, non solo nei supermercati lombardi: basta dare un’occhiata su Amazon per vedere come i prezzi dei disinfettanti mani siano alle stelle (vanno dai 30 euro in su!), seguiti a ruota da quelli delle mascherine anti virus (i cui rincari hanno anche superato il 50%).
L’appello del capo della Protezione civile
È possibile che le misure precauzionali approvate dal governo – come la chiusura preventiva di tutte le scuole e l’annullamento delle “manifestazioni o iniziative di qualsiasi natura, di eventi, in luogo pubblico o privato, sia in luoghi chiusi che aperti al pubblico, anche di natura culturale, ludico, sportiva e religiosa” – siano state interpretate come un segnale d’allarme.
In realtà, spiega al Corriere della Sera Angelo Borrelli, il capo della Protezione civile nominato commissario straordinario per l’emergenza: “L’ultima cosa che dobbiamo lasciar accadere è che l’abbia vinta il panico“.