Pandoro-gate,Chiara Ferragni: la sentenza della Corte d’Appello

Pandoro-gate,Chiara Ferragni: la sentenza della Corte d’Appello

La Corte d’Appello si è pronunciata sul caso del pandoro-gate. Gli ultimi aggiornamenti.

La vicenda del pandoro-gate che vede protagoniste le società di Chiara Ferragni continua con nuovi colpi di scena. La Corte d’Appello di Torino ha confermato la sentenza contro Balocco per pratiche commerciali scorrette riguardanti il Pandoro “Pink Christmas” firmato Chiara Ferragni. La controversia riguarda una campagna pubblicitaria ingannevole che aveva indotto i consumatori a credere che parte del ricavato fosse destinata a cause benefiche, quando in realtà la donazione era stata effettuata in precedenza e non dipendeva dalle vendite del prodotto.

Ma scopriamo tutti gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda.

Chiara Ferragni: la sentenza della Corte d’Appello

La Corte d’Appello ha ribadito che i materiali promozionali del pandoro utilizzavano un linguaggio fuorviante, portando i consumatori a pensare che le vendite influissero sulla donazione.

Le associazioni dei consumatori, come Codacons, hanno intentato un’azione legale contro Balocco, che ha portato alla conferma della condanna per pubblicità ingannevole.

Chiara Ferragni

La vicenda solleva importanti questioni sulla responsabilità dei soggetti coinvolti nelle campagne di marketing. Chiara Ferragni, prestando la propria immagine alla promozione del Pandoro Pink Christmas, si è trovata coinvolta in uno scandalo che ha avuto ripercussioni sulla sua reputazione.

Pandoro-gate: le implicazioni per i consumatori

Il verdetto rappresenta una vittoria per i consumatori, che potrebbero essere risarciti per essere stati ingannati dalla campagna.

La modalità con cui Balocco ha pubblicizzato e commercializzato il pandoro PinkChristmas costituisce pratica commerciale scorretta, in quanto contraria alla diligenza professionale e “idonea a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico, in relazione al prodotto, del consumatore medio che essa raggiunge”” recita la sentenza.

Si legge ancora: “Come correttamente ritenuto dal Tribunale, anche la rilevante differenza di prezzo del “Pandoro PinkChristmas” rispetto al pandoro Balocco di equivalente composizione e peso, ha contribuito ad indurre nel consumatore il convincimento che nel maggior prezzo vi fosse una diretta contribuzione al reperimento dei fondi utili al progetto di beneficenza“.

La vicenda è ancora lontana dalla sua fine, e di certo arriveranno nuovi colpi di scena.