Palpeggia una ragazza durante le lezioni di guida e afferma: “Sono io la vittima”

Palpeggia una ragazza durante le lezioni di guida e afferma: “Sono io la vittima”

Ha toccato una ragazza a cui impartiva lezioni di guida. L’uomo, poi, ha affermato di essere lui la vittima.

Jakub Rembowski, 41 anni, è stato condannato a 18 mesi di carcere dalla Liverpool Crown Court dopo aver abusato di una ragazza adolescente per oltre due anni. Nonostante le accuse, l’uomo ha affermato di essere lui la “vittima“.

Palpeggia una giovane durante le lezioni di guida, autodefinendosi vittima

Un direttore aziendale ha aggredito sessualmente un’adolescente nel parcheggio di un supermercato Tesco. Dopo gli atti commessi, l’uomo si è definito la “vittima” della storia.

Alla Liverpool Crown Court è stato detto che la vittima aveva 13 anni quando è stata abusata sessualmente dall’uomo per due anni.

La giovane, in merito, ha riferito che, un giorno, Jakub Rembowski le aveva messo la mano sui genitali, sopra i vestiti e che, per la paura, aveva finto di dormire.

Abusi

Olivia Beesley, l’accusa, ha affermato che ha aggredito la ragazza anche mentre le dava lezioni di guida in un parcheggio Tesco, mettendole una mano sulla coscia.

Durante un’altra lezione, le ha messo una mano sul ginocchio prima di “muovere la mano verso l’alto” per toccarle i genitali. Rembowski avrebbe, poi, spostato la mano sotto la sua felpa per toccarle il seno.

In una dichiarazione letta in tribunale, la vittima ha affermato: “Avevo solo 13 anni quando mi è stata portata via l’infanzia“.

Un’esperienza difficile da raccontare

La mia famiglia continuava a dirmi che qualcosa era cambiato in me, ma non volevo dirlo a nessuno. Ero terrorizzata da quello che avrebbe potuto fare. Ho perso l’appetito. Tutto quello a cui riuscivo a pensare era cosa sarebbe successo. Sentivo come se il mio mondo fosse crollato”

E ha aggiunto: “Ho iniziato a incolpare me stessa. Ho iniziato a farmi del male. Non riuscivo a gestirlo. Dovevo tirarlo fuori in qualche modo“, ha affermato la giovane.

Non riesco a stare seduta con uomini più grandi senza sentirmi a disagio e spaventata. Anche stare da sola con mio padre mi fa sentire diversa, anche se so che non farebbe mai una cosa del genere. Ho iniziato ad avere attacchi di panico. Mi sedevo sul pavimento del bagno piangendo a dirotto e non riuscivo a respirare“.