L’orologio cult dell’Apollo 11 viene rieditato: il fascino di ieri, materiali e tecnologie di oggi
Abbiamo chiesto al fondatore del Blog Recensioniorologi.it Carmine Di Donato un orologio di lusso o da collezione consiglierebbe al nostro pubblico femminile.
Di solito quando si cerca ad uno orologio di lusso femmine si punta subito sui modelli Rolex.
Ma ho potuto constatare che il pubblico rosa negli ultimi anni ha cambiato approccio verso i segnatempo ricercando sempre di più qualcosa di diverso e di interesse. Ecco quindi che ho deciso di parlarvi di uno dei modelli più iconici della casa Omega e in particolare dello Speedmaster Moonwatch, che adoro tra l’altro indossato sui polsi eleganti delle donne.
L’Omega Speedmaster per chi non lo sapesse viene chiamato Moonwatch perché nel luglio 1969 è sbarcato sulla Luna con la Missione Apollo 11,(lo indossava Aldrin, il “collega” di Armstrong). Ma, per essere scelto e arrivare lassù, il cronografo dell’Omega ha dovuto superare massacranti test di laboratorio, che ne hanno dovuto dimostrare resistenza e affidabilità in condizioni estreme. Era stato utilizzato anche in altre missioni della Nasa, dagli astronauti dei programmi Mercury e Gemini: come Ed White, il primo americano a compiere una passeggiata spaziale, nel 1965 (una foto famosa lo ritrae in orbita terrestre con lo Speedmaster al polso).
Per farvi un esempio attuale, nell’immagine in alto potrete vedere l’Astronauta Samantha Cristoforetti con uno Speedmaster X-33 che ha indossato per tutta la durata della missione.
Oggi, Omega riedita proprio l’orologio del primo spacewalker: il Moonwatch 321.
il Design è rimasto fedele all’originale ed anche gran parte della meccanica, è realizzato però con materiali e tecnologie di oggi. In vendita da questo 2020, prezzo su richiesta (dovrebbe superare i 13.000 euro).
La cassa
La cassa è realizzata in acciaio, è adatta anche ai polsi femminili grazie al diametro di 39,7 mm.
In alto ad esempio, potrete vedere Diandra Gautama (pilota automobilistica impegnata nelle competizioni sportive indonesiane ISSOM) indossare il Moonwatch.
L’allineamento fra i pulsanti e la corona è un segno distintivo del cronografo integrato (le funzioni crono cioè fanno parte del movimento stesso e non si trovano in un modulo aggiunto al calibro di base).
La lunetta è in ceramica con scala tachimetrica (per il calcolo della velocità) in smalto.
Il Quadrante
Il quadrante è opaco, presenta il contatore dei minuti crono al 3, quello delle ore crono al 6 e i secondi continui al 9 (i secondi crono invece sono indicati dalla lancetta centrale più sottile).
Ad ore 12 ritroviamo il logo d’epoca, che rimanda al passato come altri piccoli dettagli. Il materiale luminescente che riveste gli indici e le lancette, color verde, ne accentua l’estetica vintage.
Il movimento
Il fondello è a vite e presenta un oblò in vetro zaffiro che permette di ammirare il calibro 321, a carica manuale.
Nato negli anni ’40, aveva equipaggiato il primo Speedmaster del 1957 ed era stato montato nella collezione fino al 1968. Di recente, è stato riprogettato (ci sono voluti 2 anni di sviluppo) nel rispetto delle specifiche originali – come la ruota a colonne. Oggi ha un’autonomia di 55 ore.
Vi spiego cos’è la ruota a colonna: è un dispositivo meccanico che governa lo svolgersi delle funzioni crono. Composta da elementi a forma di prisma (nella foto del movimento, si vede in basso a destra), tramite un sistema di leve fa da “centrale di comando” per l’avvio, lo stop e il reset della misurazione.
Dato che rappresenta la soluzione tecnicamente più sofisticata per la gestione del cronografo, si trova solo nei movimenti – e negli orologi – di migliore qualità.