Olimpiadi, perché gli atleti mordono le medaglie sul podio? La tradizione non c’entra nulla

Olimpiadi, perché gli atleti mordono le medaglie sul podio? La tradizione non c’entra nulla

Perché gli atleti delle Olimpiadi mordono le medaglie sul podio? E’ una tradizione storica o una specifica richiesta? Ecco la verità.

Assistendo alle Olimpiadi in tv, oppure scrollando i social, vi sarà capitato di vedere gli atleti che mordono le medaglie sul podio. Perché lo fanno? Il motivo è molto semplice e, pur essendo un modus operandi tramandato dai cercatori d’oro, ha poco a che fare con la storia.

Olimpiadi: perché gli atleti mordono le medaglie sul podio?

In occasione delle Olimpiadi di Parigi 2024, basta aprire Instagram, o qualsiasi altro social, per imbattersi in foto o video che immortalano gli atleti mentre mordono le medaglie che hanno conquistato dopo tanti sacrifici. Un gesto all’apparenza goliardico, che in realtà è frutto di una specifica richiesta dei fotografi.

Un tempo, precisazione doverosa, i cercatori d’oro erano soliti mordere ciò che trovavano per accertarsi che il metallo fosse effettivamente autentico. Questo perché l’oro è molto malleabile e basta metterlo tra i denti per lasciare un’impronta. Per quanto riguarda le Olimpiadi, è assai improbabile che gli atleti mordano i loro premi per assicurarsi di non aver preso una fregatura.

Inoltre, le medaglie che vengono consegnare durante i Giochi Olimpici contengono giusto qualche grammo d’oro, per cui il trucchetto dei cercatori non andrebbe a buon fine. Quindi, perché gli sportivi mordono i premi? La risposta è molto semplice: è una richiesta dei fotografi. Nel 2012, David Wallechinsky, presidente della Società internazionale degli storici olimpici, rivelò che le foto con il morso erano “un’ossessione tra i fotografi”, motivo per cui i campioni li assecondavano. Ancora oggi, a quanto pare, è così.

Olimpiadi: l’aspetto psicologico del morso della medaglia

Volendo dare un significato psicologico al morso della medaglia degli atleti delle Olimpiadi, la spiegazione di Frank Farley, ex presidente della American Psychological Association, è quella più appropriata. Questo gesto potrebbe servire per rendere davvero propri i premi, è “un collegamento emotivo” con il traguardo raggiunto. Insomma, un modo per assaporare la vittoria, in tutti i sensi.