C’è un tempo per tutto, anche per scoprire che alle Olimpiadi, fino all’anno 1948, i Giochi erano affiancati da gare di artisti di ogni genere: dai musicisti agli scultori. Ecco cosa sappiamo.
C’è stato un periodo in cui alle gare sportive delle Olimpiadi erano affiancate le competizioni degli artisti? Partiamo dall’inizio: le Olimpiadi tradizionali esistono dal 776 a.C, ma tra il 1912 e il 1948 Pierre de Coubertin, fondatore del Comitato Internazionale Olimpico (CIO) – è un organismo il cui scopo è quello di creare i primi Giochi Olimpici dell’era moderna e rendere lo sport strumento di incontro tra i popoli -, decise che era importante unire lo sport all’estetica. Per questo introdusse una gara parallela ai Giochi Olimpici: una competizione tra musicisti, poeti, scultori e architetti dilettanti. Gli artisti venivano selezionati in base a criteri serrati, che riguardavano le loro opere. Scopriamo insieme quali erano i requisiti per accedere alle gare di valenza estetica.
Olimpiadi, i requisiti degli artisti
Le opere degli artisti interessati a qualificarsi per la competizione, infatti, dovevano presentare al loro interno chiari riferimenti al mondo olimpico, agli sportivi o a manifestazioni sportive. Per accedervi dovevano realizzare uno scritto di almeno 20mila parole. Le opere letterarie dovevano rientrare in una di queste tre sotto-categorie: opere teatrali, liriche o di poesia epica.
Tra l’altro, solo gli artisti dilettanti potevano prendere parte alla selezione ed è per questo che delle opere in gara non vi è rimasta alcuna traccia nel tempo. Il motivo riguardava anche il fatto che gli stessi enti culturali non erano interessati a promuovere le opere in competizione. Ciò rendeva ancora più difficoltosa la ricerca dell’esistenza di testimonianze in merito agli scritti dell’epoca. C’è chi ha cercato di recuperarne alcune, quelle dei vincitori di alcune edizioni, come lo storico Bernhard Kramer. Sembra, però, che le opere originali siano andate tutte perdute.
Perché gli artisti non partecipano più ai Giochi?
Dopo le Olimpiadi di Londra del 1948 le competizioni artistiche vennero eliminate dai Giochi. Il motivo è da attribuire al fatto che le gare degli artisti prevedevano, appunto, solo partecipanti dilettanti. A differenza della competizione sportiva, che aveva allargato i suoi orizzonti verso i professionisti delle varie categorie – come il canottaggio, la pallanuoto e la scherma -, quella artistica è rimasta ferma all’idea iniziale, quella di escludere gli artisti già noti, su richiesta dell’allora Presidente del CIO, Avery Brundage. Bene, ora che abbiamo scoperto qualcosa in più del passato, non ci resta che attendere le Olimpiadi di Tokyo 2020.