Il governo cambia il codice della strada, nuove regole per gli autovelox: cosa cambia e quali sono le novità volute fortemente da Salvini.
Gli autovelox tornano un argomento di dibattito e discussione all’interno del governo. Se ne sta occupando in particolare con attenzione il vicepremier Matteo Salvini, pronto a dare battaglia a tutti i comuni che “si arricchiscono” alle spalle dei cittadini, utilizzando i rilevatori di velocità con un “fai da te” non più accettabile.
Se servono per aumentare la sicurezza, gli autovelox sono ancora utili, ha spiegato il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ai microfoni di RTL 102.5. In alcuni casi sembra proprio che vengano però per “tassare gli automobilisti“, e questo non può più essere accettato. Per questo motivo il governo sta varando una riforma del codice della strada che omologherà l’utilizzo degli autovelox a livello nazionale. Ma cosa cambierà nel concreto? Ecco quali dovrebbero essere le principali novità.
Nuove regole per gli autovelox: cosa cambia davvero
Tra i punti cardine della riforma che Salvini e l’esecutivo stanno studiando per quanto riguarda il codice della strada c’è proprio un cambiamento concreto del modo in cui gli autovelox vengono utilizzati dai comuni. In particolare a cambiare sarà la misura con dei tratti in cui è consentita la collocazione degli occhi elettronici e le modalità d’uso, che non saranno più decisi dai comuni ma dal Prefetto con un apposito provvedimento.
In particolare, non sarà più possibile posizionare gli autovelox nelle strade urbane con limiti di velocità inferiori ai 50 chilometri orari. Una novità importante che, di fatti, cancellerebbe la decisione di alcuni comuni di posizionare telecamere anche nelle zone con limite a 30 chilometri orari.
Per quanto riguarda le strade provinciali, non sarà invece più possibile utilizzare gli autovelox nei tratti in cui il limite di velocità sia inferiore ai 90 chilometri all’ora. Per quanto riguarda invece le extraurbane, gli autovelox potranno essere utilizzati solo se il limite di velocità non viene ridotto di più di 20 chilometri orari rispetto ai 110 previsti per questa tipologia di strade.
Inoltre, anche la segnaletica dovrà essere migliorata. Al di fuori dei centri urbani tra l’apparecchio in funzione e l’ultimo avviso dovrà esserci una distanza di almeno un chilometro. Stesso discorso per i centri storici, con distanza però ancora da definire.
La battaglia di Salvini contro gli autovelox
Cavalcando, in un certo senso, il consenso polare ottenuto da Fleximan, il distruttore di autovelox anonimo che sta imperversando in Italia nelle ultime settimane, il leader del Carroccio ha quindi deciso di offrire agli italiani la possibilità di un’omologazione a livello nazionale delle norme che regolano l’utilizzo dei rilevatori di velocità, per far sì che non siano più strumenti di arricchimento nelle mani dei Comuni.
Spiega lo stesso Salvini: “Gli autovelox dovranno essere omologati su tutto il territorio nazionale e i sindaci dovranno spiegare perché li mettono, e dove, e con quale motivazione. Non c’è assolutamente nulla di sbagliato se vengono messi per salvare vite vicino alle scuole, agli ospedali, nelle strade dove ci sono tanti incidenti, ma se vengono moltiplicati dalla sera alla mattina su stradoni a due corsie per fare cassa, sono semplicemente un’altra tassa“.