L’Oms lancia l’allarme: la pandemia Covid potrebbe tornare nei prossimi anni se non si aggiornano i vaccini contro le nuove varianti.
La pandemia da Covid è finita, per il momento. Non si esclude infatti un ritorno nei prossimi anni. Lo preannuncia l’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), lanciando un allarme a livello globale. Molto dipenderà dalle armi con cui combatteremo il virus in questa fase. In particolare i vaccini, che attualmente funzionano contro le evoluzioni più gravi della malattia. Questo però non basta. Per evitare una nuova pandemia in tempi relativamente brevi, è necessario un costante aggiornamento, soprattutto contro le nuove varianti più contagiose. Altrimenti il rischio del ritorno dell’incubo diventerebbe enormemente più concreto.
Pandemia Covid: il nuovo allarme dell’Oms
L’occasione per ribadire ancora una volta l’importanza dei vaccini e dell’attenzione anche in questa fase della lotta contro il Coronavirus è stata la riunione del comitato di esperti dell’Oms sui vaccini (Tag-Co-Vac). In questi giorni i massimi esperti si sono riuniti, infatti, er analizzare l’efficacia del siero attualmente disponibile contro la malattia e per fornire indicazioni sulla campagna vaccinale nei prossimi anni.
Quello che è emerso è un triplice scenario. Quello ‘base’, il più attendibile, prevede che il virus continui a evolversi, seppur in modo non virulento. Questo tipo di scenario comporterebbe la prosecuzione delle vaccinazioni con i farmaci attualmente a disposizione, per cercare di arrivare a un’immunità prolungata che dovrebbe scongiurare dalla malattia grave e dalla morte. Ma comporterebbe anche un costante aggiornamento dei vaccini.
Esistono però altri due scenari, più lontani, ma anche più preoccupanti, che vanno tenuti in considerazione. Il primo è quello che prevede l’emersione di una variante maggiormente contagiosa e contro cui i vaccini attuali risultino meno efficaci. Per scongiurare questo rischio sarebbe necessario produrre nuovi vaccini e revisionare in generale la campagna di vaccinazione includendo nuovamente anche i gruppi meno a rischio, per non incappare in una nuova pandemia di ampia portata.
Infine, ci sarebbe un ultimo scenario, il meno probabile, secondo cui le varianti future del Covid potrebbero essere poco virulente e di fatto arginabili tramite i vaccini attualmente a disposizione, senza il bisogno di potenziamenti periodici o modifiche sostanziali.
L’importanza dei vaccini: le indicazioni dell’Oms
Da tutti e tre gli scenari emerge, comunque, il ruolo fondamentale che anche in questa fase svolgono i vaccini, a prescindere dall’evoluzione del virus. Qualunque sia lo scenario che si imporrà, quindi, l’Oms ha tenuto a ribadire alcune indicazioni generali che gli Stati devono seguire nelle proprie campagne vaccinali.
In particolare viene suggerito: un intervallo più lungo per i booster aggiuntivi (quelli dopo il primo booster) per i gruppi ad alta priorità; la somministrazione della dose aggiuntiva di richiamo per gli operatori sanitari in prima linea a distanza di dodici mesi dall’ultima dose; una valutazione dei rischi per bambini e adolescenti a seconda della situazione del singolo paese.