Da dove vengono i nomi delle note musicali? Sui social sta girando un video che crea un po’ di confusione: ecco la verità .
Da qualche tempo, sui social – TikTok in primis – gira un video che parla dei nomi delle note musicali. Vi siete mai chiesti da dove vengono? Se la risposta è affermativa, sappiate che dovete tornare indietro nel tempo al XII secolo.
Note musicali: da dove vengono i loro nomi?
Le note musicali così come le conosciamo oggi non sono le stesse di un tempo. O meglio, le note sono sempre le stesse, sono i nomi ad essere cambiati nel tempo. Fino al VI secolo, i canti venivano trasmessi solo ed esclusivamente per via orale. In seguito, si è passati ad utilizzare una sorta di notazione di origine greca, che prevedeva l’uso delle lettere dell’alfabeto. Quindi, i nomi delle note erano i seguenti:
- A = La;
- B= Si;
- C = Do;
- D = Re;
- E = Mi;
- F = Fa;
- G = Sol.
Questa notazione, è bene sottolinearlo, è ancora oggi in uso presso alcuni paesi anglosassoni. I nomi delle note come li conosciamo oggi risalgono al XII secolo e sono da ricollegare ad un bellissimo inno a San Giovanni Battista. Nello specifico, corrispondono alle sillabe iniziali dei primi sei versetti:
UT queant laxis (oggi Do);
- REsonare fibris;
- MIra gestorum;
- FAmuli tuorum;
- SOLve polluti;
- LAbii reatum;
- Sancte Iohannes.
Di seguito, la traduzione dei primi sei versetti dell’inno a San Giovanni: “Affinché i tuoi servi possano cantare con voci libere le meraviglie delle tue azioni, cancella il peccato, o santo Giovanni, dalle loro labbra indegne“.
Nomi delle note musicali: il merito di Guido d’Arezzo
I nomi delle note musicali sono stati tratti dai primi sei versetti di un inno a San Giovanni Battista grazie ad un’intuizione di Guido d’Arezzo, famoso teorico della musica. E’ stato lui, infatti, a notare per primo che ogni versetto corrispondeva ad una diversa tonalità . La settima nota, però, ha ricevuto un nome definitivo solo intorno a XVI secolo: Si dalle iniziali di Sancte Iohannes.