Niccolò Pagani, professore di San Benigno Canavese e campione del game show l’Eredità, si è congedato da Rai 1 con una splendida lettera.
Ha lasciato l‘Eredità, il game show Rai che lo aveva visto laurearsi più volte campione, non semplicemente per tornare alla sua vita, ma per tornare dai suoi ragazzi. Niccolò Pagani, il professore di San Benigno Canavese che per tre settimane è stato protagonista su Rai 1, ha scelto l’insegnamento, la scuola, i suoi ragazzi. E ha comunicato la sua decisione leggendo una lettera intensa e bellissima, che sottolinea il valore della scuola per la formazione dei ragazzi e l’importanza della cultura.
“Il mio posto è là, tra i miei ragazzi: ogni mattina in prima linea nella missione quotidiana dell’educazione e dell’onestà, dimostrando ai giovani, anche grazie a questo programma, che la gentilezza vince sulla violenza, la cultura vince sull’ignoranza, il sorriso sconfigge la rabbia e l’ironia batte l’odio; insegnando loro a non impugnare i coltelli ma i libri, a sostituire gli spintoni con gli abbracci. Soprattutto questo è il compito preziosissimo e fragile della scuola”, ha detto il professore. Flavio Insinna ha condiviso il video su Facebook:
L’Eredità, Niccolò Pagani: la lettera del professore
“Sono le 2 di notte, non riesco a dormire e ripenso a questa esperienza. Sono state giornate magnifiche, intense e spensierate, abbiamo giocato insieme e riso tanto”, inizia così la lettera del professore ed ex campione di L’Eredità, Niccolò Pagani.
“Abbiamo imparato e scoperto, vinto e perso. E quando accadrà che dovrò lasciare questo studio lo farò da concorrente e uomo felice, grato di aver vissuto un’avventura entusiasmante”.
E non poteva mancare anche il ringraziamento del professore ai colleghi, che durante il suo periodo a L’Eredità lo hanno sostituito. “Starò sempre dalla parte di quegli insegnanti, preparati e costanti, che ogni giorno con amore fanno questo mestiere. A cominciare da tutti i miei colleghi di San Benigno Canavese che dividendosi le supplenze (tante) mi hanno permesso di essere qui”,