Neom diventerà la città del futuro: due grattacieli-giardino, tanti spazi verdi, niente strade e auto e solo energia 100% rinnovabile.
Il principe arabo Mohammed bin Salman non ha alcun dubbio: Neom è la città del futuro. Due grattacieli-giardino che potranno ospitare 9 milioni di persone, tantissimi spazi verdi e niente auto e strade: questo è quanto potrebbe nascere, almeno in parte, entro il 2030.
Neom è la città del futuro: grattacieli, spazi verdi e niente auto
Sua Altezza Reale Mohammed bin Salman ha un sogno: costruire una città ecosostenibile, composta da grattaceli, spazi verdi e niente automobili. La prima fase del progetto che porterà alla nascita di Neom – questo il nome scelto per la località del futuro – è iniziato circa un paio di anni fa e durerà fino al 2030. Il tutto costerebbe 1,2 trilioni di riyal sauditi, pari a 265 miliardi di sterline. Il principe arabo può contare sia su sussidi governativi che sui finanziamenti ottenuti da parte del settore privato.
Neom sarà una città del tutto diversa da quelle che siamo abituati a vedere e vivere. Altamente tecnologica, ma rispettosa della natura. La popolazione e l’ambiente vivranno in armonia, con rispetto reciproco. I residenti potranno raggiungere tutti i punti di maggiore interesse camminando massimo cinque minuti. In alternativa, potranno usufruire di un treno ad alta velocità.
Altra particolarità della città del futuro è l’assenza di strade e di automobili. In questo modo si eviteranno le emissioni nocive di carbonio e gli incidenti d’auto. Come se non bastasse, Neom funzionerà in tutto e per tutto con energia rinnovabile. Ciliegina sulla torta? The Line, ovvero due grattacieli-giardino che occuperanno solo 34 chilometri quadrati ma ospiteranno 9 milioni di persone.
Neom: semplice sogno arabo o un progetto fattibile?
Neom, se davvero dovesse essere realizzata, sarebbe la prima città al mondo del tutto rispettosa dell’ambiente, in grado di scongiurare ogni tipo di crisi ambientale. Non a caso, sua Altezza Reale Mohammed bin Salman ha chiamato a lavorare al progetto gli architetti, gli ingegneri e i costruttori più brillanti del Paese. Si tratta di un semplice sogno arabo o di un qualcosa davvero realizzabile? Per il momento, la prima opzione sembra la più fattibile.