Caso Nada Cella: il floppy disk scomparso conteneva delle prove?

Caso Nada Cella: il floppy disk scomparso conteneva delle prove?

Nuovi dettagli sul caso Nada Cella, il mistero irrisolto dell’omicidio della ragazza uccisa sul posto di lavoro nel 1996. Esce fuori un misterioso floppy disk mai ritrovato.

Ieri è andata in onda una nuova puntata di Chi l’ha visto?, il programma condotto da Federica Sciarelli che ha affrontato ancora una volta il caso Nada Cella e un nuovo dettaglio: un floppy disk. La ragazza aveva solo 25 anni quando è stata uccisa nello studio del suo capo, Marco Soracco, e negli ultimi mesi l’indagine su questo omicidio è stata riaperta.

Questo perché sono tornati a galla nuovi indizi, che riportano a una sola persona: Annalucia Cecere,  ex insegnante di 53 anni che sembra fosse collegata a Soracco. Marco Soracco che ha sempre negato una frequentazione con Annalucia Cecere, riconosce però la sua voce da un’intercettazione fatta dalla polizia, in cui la donna gli dice di non essere mai stata innamorata di lui e che gli fa anche schifo.

Si parla poi anche di un floppy disk che Nada Cella aveva con sé il giorno in cui è stata uccisa. Questo particolare lo ricorda proprio la mamma di Soracco, che racconta di aver visto la ragazza due giorni prima dell’accaduto: “Mi ha detto di essere venuta per parlare con mio figlio, perché temeva di aver dato alcune informazioni sbagliate a una cliente. Ha acceso il computer e ha estratto un dischetto che poi ha messo in borsa”

Questo floppy disk che aveva Nada Cella, però, non è mai stato ritrovato. Dove è andato a finire? Conteneva qualcosa che potrebbe rimandare all’assassino? Queste sono le domande che in studio a Chi l’ha visto? sono state sviscerate, ma la redazione ha trovato anche un alibi per la Cecere.

Sembra, infatti, che Annalucia quel giorno fosse a lavoro da un dentista, a Sestri Levante, come faceva ogni settimana quel giorno specifico. Il giornalista collaboratore della Sciarelli ha contattato telefonicamente il dentista e davanti le telecamere inizia una conversazione con lui. “Ricorda il giorno della settimana in cui veniva a lavorare da lei Annalucia Cecere?” chiede. “Assolutamente no! Però è facile vederlo perché se si vanno a prendere i libri che giustificavano la sua presenza..ma io non lo ricordo assolutamente. Lei usciva e io arrivavo, perché faceva le pulizie. Io questa donna, non sapevo neanche che esistesse, finché la Polizia non ha cominciato a farmi delle domande.”

La vicenda non si snoda, il colpevole non è ancora stato trovato, ma la mamma di Nada chiede giustizia, cosa che sta cercando da quel lontano 1996.