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Codice della strada: le multe potrebbero variare in base al reddito

vigile strada

L’entità delle multe potrebbe cambiare in base al reddito. Ecco cosa sappiamo a riguardo.

Da un recente annuncio del viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Galeazzo Bignami, a breve l’entità delle multe potrebbe cambiare. L’idea è infatti quella di renderle diverse in base al reddito. Una possibilità che potrebbe sembrare inconsueta ma che invece è già attiva in altri paesi. Ecco, quindi, tutto quel che bisogna sapere a riguardo e come potrebbero cambiare le multe da qui a breve.

Come potrebbero cambiare le multe

Durante la presentazione del rapporto rapporto Dekra sulla sicurezza stradale, il viceministro delle infrastrutture ha dichiarato che a breve verrà svolto un approfondimento sulla possibilità di variare l’entità delle multe stradali in base al tipo di reddito.

Oltre alle novità riguardo al reddito di cittadinanza, quindi, anche il codice della strada potrebbe andare incontro a delle variazioni.

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Ciò porterebbe a creare una proporzione sul tipo di sanzione e sul livello di “afflizione” che si riceve con la multa e che, ovviamente, varia in base al reddito. Un pensiero che ha quindi portato a prendere in seria considerazione questa possibilità. E tutto al fine di renderla, appunto, proporzionale.

In quali paesi è già attiva la scelta sulle multe più alte

Come già accennato, questo procedimento non è una novità. In altri paesi del mondo, infatti, la presenza di multe proporzionate al reddito è già attiva.
In Finlandia, ad esempio, le multe sono stabilite su un calcolo della ricchezza e vengono stabilite senza un limite massimo. In Gran Bretagna, invece, ci sono infrazioni modulate in base alla gravità e al reddito settimanale di chi ha commesso l’eventuale infrazione. E tutto per cifre che hanno sia un tetto minimo che uno massimo.

Tra gli altri paesi che hanno già aderito a questo tipo di sanzioni ci sono la Germania, la Danimarca, la Svizzera, il Belgio e la Francia. Il tutto, al momento, senza particolari problemi.
Anche se al momento non si sa ancora se questa ipotesi diverrà realtà, è chiaro che si tratta di un’opzione già consolidata altrove e che, quindi, prende spunto da normative già esistenti e ben consolidate. Normative che, molto probabilmente dovreanno essere, però, sistemate e adattate all’Italia dove, a causa dell’evasione fiscale, non sempre il reddito dichiarato corrisponde al grado di ricchezza.

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ultimo aggiornamento: 13 Dicembre 2022 13:52

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