Tra le famiglie di maggiore successo nel firmamento musicale italiano e mondiale, i genitori di Mogol hanno dato inizio a tutto.
La musica italiana non sarebbe stata la stessa senza il prezioso contributo di Mogol, uno dei migliori parolieri di sempre. I brani consacrati al mito, da Lucio Battisti ma non solo, sono ancora oggi proposti dalle radio. Degli autentici capolavori, che, in quanto tali, esulano da mode estemporanee ed effimere. In un certo senso è, perciò, lecito dire che gli stessi genitori di Mogol hanno fatto un regalo immenso alla storia artistica del Belpaese. Ma il discorso non si esaurisce qui.
Genitori di Mogol: biografia e carriera
Il padre, Mariano Rapetti, in arte Calibi, nacque a Milano il 7 gennaio 1911, sotto il segno del Capricorno, e morì, sempre nel capoluogo lombardo, il 20 marzo 1997. Paroliere e produttore, ottenne il diploma in pianoforte e composizione al Conservatorio Giuseppe Verdi. Dopodiché, a partire dagli anni dagli anni Cinquanta si occupò di sviluppare la Ricordi Radio Record (o RRR), una divisione di edizioni musicali riservato alla musica leggera, da cui nacque la Dischi Ricordi. A cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta fu principale autore di testi per brani ballabili, sia in italiano sia in spagnolo. Nello specifico, compose il testo della versione italiana di Vecchio scarpone.
Nel decennio successivo proseguì l’attività, firma di canzoni affidate a Ornella Vanoni, Maria Monti, Catherine Spaak e altri artisti. Inoltre, fu coautore col figlio del testo de Le colline sono in fiore. Proprio lui e Mogol fondarono nel 1969 l’etichetta Numero Uno, insieme a Lucio Battisti, Alessandro Colombini e Franco Daldello.
Per tanti anni la società pubblicò le opere di Battisti, così come di vari cantanti e gruppi, tra cui Bruno Lauzi, Tony Renis e La Premiata Forneria Marconi. Nel 1975, con la cessione della Numero Uno all’RCA Italiana, Mariano si dedicò unicamente alla famiglia, composta dai due figli, Giulio e Anna, e dalla loro mamma, Marina. Che svolse i mestieri più disparati per sbarcare il lunario.
2 curiosità sui genitori di Mogol
– Con il padre dirigente della Ricordi, Giulio desiderava poter firmare i propri pezzi senza passare per raccomandato. Di conseguenza, mandò alla Siae una lista di 30 pseudonimi. Glieli bocciarono tutti. Allora compilò un’ulteriore lista con ben 120 opzioni, e alla fine scelsero Mogol.
– Calibi credeva talmente nella canzone leggera da aprire 50 sedi ufficiali nel mondo per rappresentarla.