Il modo in cui scrivi i messaggi svela la tua età: vediamo in base a cosa (emoji comprese) si distinguono le diverse generazioni.

Così come il modo di scrivere su carta, anche lo stile con cui si digitano i messaggi svela qualcosa del mittente. La prima cosa che balza agli occhi, senza dove necessariamente avere competenze specifiche, è l’età: vediamo come si capisce se le chat appartengono a Boomer, Millennial, Gen Z o Alfa.

Il modo in cui scrivi messaggi svela la tua età

Boomer, Generazione Z, Millennial o Alfa non sono altro che nomi nati negli ultimi tempi per identificare le generazioni che si susseguono. In passato avevamo solo bambini, giovani, adulti e anziani, mentre oggi bisogna necessariamente coniare nuovi termini per stare al passo con i tempi. Tralasciando ciò, visto che la tecnologia è ormai entrata nelle nostre vite – anche se in alcuni casi sarebbe il caso di dire che se ne è impossessata – è curioso notare che il modo in cui si scrivono messaggi svela l’età del mittente.

Mettendo da parte la velocità di digitazione, che può variare sia in base all’anno di nascita che al lavoro che si svolge, soffermiamoci proprio sullo stile delle chat. Nicola Grandi, professore di linguistica e direttore del dipartimento di filologia classica e italianistica dell’Università di Bologna, ha dichiarato a Fanpage: “Chi è nato fra gli anni ’50 e ’80 usa una forma di scrittura che si è sviluppata in ambito scolastico, mentre quelli nati dopo la rivoluzione tecnologica usano una modalità che molti chiamano parlato digitato“.

Questo significa che i messaggi scritti dagli adulti sono strutturati, sia nel linguaggio che nella punteggiatura. Al contrario, i giovanissimi usano discorsi “catapultati nello scritto“. In altre parole, i Boomer scrivono testi lunghi, mentre gli Alfa puntano a invii multipli di semplici frasi. La parola d’ordine dei ragazzini? Brevità.

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Emoji: come le utilizzano le generazioni?

Il modo in cui si scrivono messaggi svela l’età anche in base alle emoji che vengono utilizzate. Mentre i Boomer si soffermano solo a ciò che vedono, per cui una tazzina da caffè non è altro che una tazzina da caffè, per i giovanissimi le emoticons sono ricche di doppi sensi. E’ così, ad esempio, che la semplice cup of coffee si trasforma nel giudizio di un comportamento femminile senza senso. E il teschio? Per gli adulti è un simbolo di morte, mentre per gli Alfa indica che si può morire dalle risate.

Non solo, nel linguaggio dei giovani le cosiddette faccine vanno a sostituire le parole, mentre i Boomer le utilizzano in aggiunta, come a voler rafforzare il concetto di un singolo termine. Infine, l’età è data anche dalle reazioni ai messaggi. Per i grandi, un cuore è facilmente fraintendibile, per cui preferiscono un bel pollice all’insù per dire ok. Al contrario, gli Alfa dispensano cuoricini a destra e sinistra.

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