La moda sostenibile sta sempre più prendendo piede nelle case e tra i brand. Ecco cosa comprare per essere e sentirsi green!
Per moda sostenibile si intendono tutte quelle scelte a livello di abbigliamento e produzione che tanti stilisti stanno affrontando in rispetto all’ambiente e che vengono sempre più richiesti anche da tanti fashion addicted. Le proposte per un abbigliamento sostenibile non si fanno certo attendere, oltre all’amata arte del vintage molti brand blasonati si sono votati alla moda green con materiali eco friendly, tessuti riciclati e tanto altro ancora. Tutto per non sentirsi in colpa? O per imparare a cambiare veramente il nostro modo di pensare e vestirci?
Come fare moda sostenibile?
Per votarsi alla moda sostenibile bisogna prima di tutto informarsi, ci sono tanti marchi che stanno lanciando capsule, collezioni, o un’intera mission che porta al rispetto dell’ambiente. Certamente, ancor prima della ricerca di marchi certificati eco friendly, la scelta migliore e che fanno in molti e la ricerca del vintage.
Scambiarsi capi o vestirsi con abbigliamento di seconda mano e fashion è un modo di vestire che mantiene molto seguito e sembra non passare mai di moda. Basti pensare ai tantissimi mercatini vintage che si trovano nelle piccole e grandi città, ma anche ai tantissimi negozietti del vintage.
Quali sono i brand più sostenibili?
Se il vintage non fa per voi, ma volete proseguire con il vostro obiettivo di lotta al rispetto dell’ambiente, l’unica cosa è informarsi, e farlo bene. Brand più d’élite hanno già da tempo puntato in questa direzione, ma anche una moda sostenibile ed economica è possibile. Ci sono poi firme nuove, meno conosciute e di nicchia che man mano si stanno facendo un nome per le loro scelte green. Ecco alcuni brand che hanno abbracciato il progetto di moda sostenibile:
• Gucci da tempo ha cercato varie vie per rendersi sostenibile e, lo scorso anno, ha lanciato il suo progetto di diventare interamente carbon neutral. Il concetto è quello di ridurre, anzi azzerare, le emissioni di Co2 nella realizzazione dei capi. Per farlo Gucci sta riducendo le emissioni nei proprio impianti e inoltre ha attivato 4 progetti di riforestazione in Kenya, Perù, Indonesia e Cambogia.
• Alberta Ferretti e le sue capsule green. La capsule, Love Starlight, uscita nel 2020 e propone maglie e magliette interamente prodotte con materiali 100% riciclati o prodotti con fibre naturali come il cachemire riciclato e il jersey biologico. La sfida della stilista parte tuttavia già nel 2012 con la sua prima collezione sostenibile.
• Il brand Patagonia è da tempo votato all’eco friendly , inoltre punta a un trattamento rispettoso degli animali soprattuto per quanto riguarda la provenienza delle piume che fanno da imbottitura ai piumini. Il piumaggio è infatti 100% tracciabile e la sua realizzazione non ha nulla a che vedere con il crudele maltrattamento che le oche devono subire.
• Gli zaini della North Sails sono 100% riciclati. Non solo il tessuto, ma anche gli spallacci, la maniglia, la classica tasca anteriore e le zip. Inoltre il marchio ha deciso di devolvere l’1% di tutte le vendite a Ocean Family Foundation (OFF) per aiutarli a salvare gli oceani. E non smette di sottolineare come persegua questa linea:
• Anche Zara diventa pian piano eco sostenibile. Sul sito ufficiale del marchio motiva le sue scelte e la voglia di cambiare. Tutti i capi con l’etichetta Join Life vengono prodotti da fornitori che fanno della sostenibilità una missione e che lavorano per utilizzare materie prime e processi produttivi che riducono l’impatto ambientale.
• Infine Rebello: nasce a Bolzano nel 2012 con l’obiettivo di cambiare il mondo della moda e renderlo green. Comincia con la proposta di T-shirt ecologiche realizzate con materiali alternativi come il Bamboo, l’eucalipto e il Cotone biologico. Nel 2015 inizia una collaborazioni importante con Ivana Omazic (Prada, Miu Miu, Celine). Tutti i prodotti utilizzati per i capi di Rebello sono tracciabili grazie a un codice identificativo sull’etichetta.