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Moda ecologica: arrivano gli agritessuti eco-friendly e ad alta sostenibilità

tingere tessuti

Stoffe e tessuti biologici colorati con ortaggi, radici e frutta… La novità tessile della moda ecologica riguarda l’impatto ambientale a la sostenibilità elevata!

L’attenzione all’impatto ambientale e alla sfera del biologico è in continuo aumento. La tendenza è quella di salvaguardare il nostro ecosistema e l’ambiente attorno a noi nei vari modi possibili. Differenziando i rifiuti, scegliendo confezioni realizzate con plastica o carta riciclate… Ma che novità ci sono in fatto di moda ecologica?

Arriva una vera innovazione in campo tessile con l’unione di agricoltura, abbigliamento ed ecologico. Si tratta dei cosiddetti “Agritessuti” una linea nuovissima e al passo con in tempi dell’Associazione Cia-Agricoltori Italiani Donne. Scopriamone di più!

La moda ecologica e sostenibile in Italia

La moda eco-friendly che si interessa dell’ambiente arriva anche in Italia grazie ad un’associazione tutta al femminile. Si tratta di Cia-Agricoltori Italiani Donne in campo con l’iniziativa Paesaggi da indossare tra sfilate di moda e storie da raccontare. L’idea innovativa è stata quella di unire due ambiti di tradizionale conoscenza femminile: l’agricoltura e il tessile.

L’obiettivo è quello di promuovere e diffondere il nuovo marchio chiamato “Agritessuti”, una linea fashion green ed eco-friendly. La stessa ONU con l’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile ha iniziato le pressioni dall’alto verso la salvaguardia ambientale.

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D’altra parte è in crescita anche la domanda di capi sostenibili dal basso. In Italia la richiesta degli utenti è aumentata del 78% negli ultimi due anni. Ad oggi sono più della metà (il 55%) i consumatori alla ricerca di capi naturali disposti a pagare di più per averli.

Insomma l’innovazione ecologica non solo ci ha fatto stupire in campo cosmetico come la linea di successo Kiko Green me; da oggi anche nel vestiario sarà possibile esprimere il proprio amore per l’ambiente con tessuti e tinture 100% naturali!

Agritessuti, una filiera tutta da costruire

«L’industria tessile è la seconda più inquinante al mondo» annunciano le donne dell’Associazione Cia-Agricoltori in campo. «È responsabile del 20% dello spreco globale di acqua e del 10% delle emissioni di anidride carbonica. Una maglietta richiede in media 2.700 litri d’acqua per essere prodotta, un jeans fino a 10.000, utilizzando soprattutto fibre e coloranti di sintesi».

Così continuano le ambientaliste esperte del tessile… Ma quali sono i numeri per la nuova filiera degli agritessuti? Purtroppo non ci sono dati certi ma solo previsioni.

«È una filiera tutta da costruire ma di cui abbiamo il know-how» dichiara la presidentessa Cia Pina Terenzi. Secondo stime Cia infatti la produzione di lino, canapa e gelso da seta coinvolge circa 2.000 aziende agricole italiane per un totale di 30 milioni di fatturato.

Se la filiera degli Agritessuti venisse coinvolta ed incentivata queste cifre potrebbero davvero triplicare già a partire dal primo triennio. Coinvolgendo le imprese produttrici di piante officinali in associazione alla tecnica della tintura degli scarti agricoli il sogno ambientalista potrà essere avverato!

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ultimo aggiornamento: 21 Novembre 2022 10:29

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