All’interno del Decreto Cutro, il Governo Italiano chiede ai migranti 4,938 euro: a cosa serve questa cifra? La polemica è già partita.
Il ministero dell’Interno del Governo Meloni ha portato a compimento il decreto Cutro, inserendo all’interno una richiesta che ha dell’assurdo. I migranti sono tenuti a pagare 4,938 euro a persona come “garanzia finanziaria” per sbarcare nel Bel Paese, il tutto in attesa di conoscere il proprio destino. La misura, neanche a dirlo, ha già creato una certa confusione e l’accusa di discriminazione è partita in men che non si dica.
Migranti, il Governo chiede 4,938 euro: cosa garantisce questa cifra?
Inutile girarci intorno: i migranti, tutti nessuno escluso, arrivano in Italia dopo aver affrontato un viaggio della speranza. Sono padri, madri, figli, fratelli, persone. Fuggono da condizioni inumane, altrimenti non metterebbero a rischio la propria vita. Sperano in un futuro migliore, sognano di vivere come tanti altri ed è per questo che accettano di imbarcarsi in un’avventura dall’esito incerto. Alla luce di ciò, il Governo italiano ha pensato bene di chiedere loro 4,938 euro per arrivare nel Bel Paese a attendere la richiesta di asilo in libertà.
Questo è quanto si apprendere dalla Gazzetta Ufficiale, che ha pubblicato l’assurdo decreto del ministero dell’Interno. Si legge: “L’importo per la prestazione della garanzia finanziaria di cui all’art. 1 del presente decreto è individuato, per l’anno 2023, in euro 4.938,00. L’aggiornamento dell’importo è avviato a cadenza biennale, di seguito alla definizione del costo medio del rimpatrio. Allo straniero di cui all’art. 1, comma 3, del presente decreto è dato immediato avviso della facoltà, alternativa al trattenimento, di prestazione della garanzia finanziaria. La garanzia finanziaria è prestata in unica soluzione mediante fideiussione bancaria o polizza fideiussoria assicurativa ed è individuale e non può essere versata da terzi“.
Il nuovo decreto è discriminatorio: ecco perché
E’ bene sottolineare che i 4,938 euro, quindi la garanzia dei migranti per essere ritenuta valida “deve essere prestata entro il termine in cui sono effettuate le operazioni di rilevamento fotodattiloscopico e segnaletico“. La misura è rivolta alle persone che provengono dai Paesi considerati “sicuri”, ossia: Albania, Algeria, Bosnia-Erzegovina, Capo Verde, Costa d’Avorio, Gambia, Georgia, Ghana, Kosovo, Macedonia del Nord, Marocco, Montenegro, Nigeria, Senegal, Serbia e Tunisia.
Le polemiche sul nuovo decreto del Governo sono nate nell’immediato, per motivi diversi. Innanzitutto, dopo un viaggio della speranza, i migranti, che spesso arrivano sprovvisti di documenti, dovrebbero avere tra le mani una fideiussione. In alternativa, appena sbarcati, dovrebbero essere in grado di ottenerne una prima di arrivare alle procedure di riconoscimento. Inoltre, dato forse più importante, la misura è altamente discriminatoria perché soltanto i migranti che hanno 4,938 euro vengono agevolati.