L’ex campione di Formula 1 Michael Schumacher è stato trasferito a Parigi per una nuova cura sperimentale.
Stando a quanto riportato dall’Ansa, Michael Schumacher è stato trasferito all’ospedale europeo Georges Pompidou di Parigi nel pomeriggio del 9 settembre 2019, per una cura top secret. Secondo quanto riportato da Le Parisien l’ex pilota, rimasto gravemente ferito in un incidente sciistico nel 2013, potrebbe essere sottoposto a una trasfusione di staminali con lo scopo di ottenere un’azione anti-infiammatoria sistemica. Il giorno successivo le prime voci. Solo indiscrezioni ovviamente, ma sempre secondo Le Parisien Schumacher sarebbe “cosciente”. Questo quanto udito dire da alcuni medici della struttura.
Michael Schumacher trasferito a Parigi
Da quel tragico 29 dicembre 2013 in cui ebbe il grave incidente sciistico che gli causò oltre 6 mesi di coma, su Michael Schumacher è calato un velo di silenzio e riservatezza, così come fortemente voluto dalla sua famiglia.
Nessuna notizia sulle sue reali condizioni di salute né sul luogo della sua degenza, anche se sembra che abbia trascorso moltissimo tempo all’interno di una clinica privata in Svizzera. Adesso sarebbe stato invece trasferito a Parigi dove, secondo Le Parisien, verrà sottoposto a una nuova cura, per il momento top secret. Nell’operazione sarebbero coinvolti due dei più importanti specialisti delle staminali, e inoltre vi sarebbe un team composto da circa 10 persone occupate nell’assicurare la loro protezione e la privacy all’ex campione.
Le condizioni di salute
In questi anni sono state fatte moltissime ipotesi sulle condizioni di salute di Schumacher, e in tanti hanno usato la pagina Instagram a lui dedicata per rendergli omaggio con messaggi di solidarietà e affetto.
Le ultime dichiarazioni circa il suo stato di salute sono state fatte dall’ex dirigente della Ferrari Jean Todt, che in un’intervista a Radio Monte Carlo ha dichiarato di aver mantenuto con l’ex campione un profondo rapporto di amicizia, e che ha rivelato di guardare con lui le gare di Formula 1: “Michael non si arrende e continua a lottare come d‘altronde lo fa la sua famiglia. È ovvio che la nostra amicizia sia cambiata, ma solo perché il suo modo di comunicare non è lo stesso di prima” , aveva detto.