Matteo Messina Denaro, parla l’oncologo: “È in condizioni gravi”

Matteo Messina Denaro, parla l’oncologo: “È in condizioni gravi”

Il dott. Vittorio Gebbia, responsabile dell’oncologia medica della clinica dove Matteo Messina Denaro è stato arrestato, parla della malattia del boss.

Matteo Messina Denaro è stato arrestato dai carabinieri presso La Maddalena, clinica dove era in cura dopo la scoperta di un “adenocarcinoma mucinoso del colon”, una forma aggressiva di tumore che attacca il colon. Con la falsa identità di Andrea Bonafede, il boss mafioso più ricercato d’Italia era in cura dal 2021: dopo una prima visita presso la clinica palermitana, ha seguito dei cicli di chemio ed è stato operato per delle metastasi al fegato nel maggio di quell’anno.

Parla il medico che ha curato Matteo Messina Denaro

Raggiunto da Repubblica, il dott. Vittorio Gebbia, responsabile dell’oncologia medica della clinica La Maddalena, ha ammesso di non aver mai pensato che quell’uomo potesse essere un boss mafioso.

“Se mi avessero detto prima che si poteva trattare di Messina Denaro non ci avrei creduto – ha commentato – . L’uomo che ricordo è una persona del tutto ordinaria, il classico paziente della provincia siciliana, accento trapanese, come a migliaia ne arrivano da noi, certamente benestante ma anche lì di persone con orologi di grande valore al polso ne vediamo tante, mai arrogante, al massimo un po’ eccentrico nell’abbigliamento con quelle camicie vistose e costose come lui stesso ha raccontato ad alcuni miei collaboratori”.

Sulle condizioni di salute del boss ora detenuto presso il carcere dell’Aquila, il dottor Gebbia ha spiegato: “Le sue condizioni sono gravi, la malattia ha avuto un’accelerazione negli ultimi mesi. Non lo definirei un paziente in buone condizioni di salute”.

Dopo l’arresto e il trasporto presso il carcere abruzzese, Matteo Messina Denaro continuerà le cure seguito dai medici della Asl che operano all’interno del penitenziario. “[…] I carabinieri mi hanno chiesto se posticipare di tre, quattro giorni il ciclo di chemioterapia che avrebbe dovuto fare qui avrebbe avuto conseguenze e io ho firmato l’autorizzazione perché un ritardo così contenuto non avrà alcun effetto sul suo stato di salute”, ha precisato Gebbia.