Matrimonio: Sposa una donna intelligente e vivrai a lungo!

Il matrimonio con una donna intelligente può essere la soluzione alla perdita di elasticità da parte dell’uomo. Per fortuna quindi una soluzione c’è!

Un matrimonio con una donna intelligente può rivelarsi un vero e proprio tonico per il cervello maschile: lo afferma uno studio condotto in Gran Bretagna, i cui risultati sono stati dibattuti nella cornice dell’Oxford Literary Festival.

Siete in cerca dell’elisir di lunga vita? La soluzione c’è ed è utile anche per sconfiggere la demenza!

Lo studio

Il professore emerito Lawrence Whalley, del College of Medicine and Life Sciences dell’Università di Aberdeen, in Scozia, ha infatti spiegato che oltre a seguire una corretta dieta, anche una continua stimolazione intellettuale aiuta a mantenere il cervello attivo e a tenere a bada patologie quali la demenza, aggiungendo che bisognerebbe consigliare a tutti i giovani uomini di scegliere donne intelligenti come compagne di vita.

Durante la conferenza Lawrence Whalley, docente emerito di salute mentale nel ‘Collegio di Medicina e Scienze della Vita’ presso l’Università di Aberdeen, ha dichiarato:

“Una cosa che non viene mai detta, e che invece andrebbe spiegata ai più giovani, è che sposare una donna intelligente aiuta a vivere più a lungo”.

Le ricerche precedenti in materia, invece, si erano concentrate molto più sullo sviluppo culturale della persona, sottolineando i vantaggi di attività come parole crociate, lettura e gite culturali.

Figure genitoriali positive, un’istruzione prolungata e un ambiente di vita tranquillo durante l’infanzia diminuiscono notevolmente i rischi per il futuro. Un risultato inaspettato è stato quello riguardante i lutti precoci di uno dei genitori. Dallo studio è emerso che la morte di un membro della famiglia quando si è solo un bambino può aumentare le probabilità di sviluppare la malattia intorno agli 80 anni.

Infine, gli studi hanno individuato i profili di persone affette da malattie neurodegenerative a livello non avanzato, ma che non mostrano ancora i sintomi concreti della malattia. Come spiega il prof. Whalley “sono persone molto intelligenti, impegnate in lavori dinamici e molto ricche“.