L’ex Miss Martina Colombari si racconta tra fisico perfetto, abitudini e alcuni aspetti particolari della sua vita privata.
Nonostante la sua bellezza, anche Martina Colombari è vittima di body shaming. Lo ha raccontato proprio l’ex Miss a 7 del Corriere della Sera spiegando che la sua magrezza le causa, spesso, critiche e commenti poco carini. La donna, di recente al centro di qualche situazione complicata dovuta ai comportamenti di suo figlio Achille, ha parlato senza peli sulla lingua dell’argomento e non solo.
Martina Colombari e il body shaming per il fisico
Nel corso dell’intervista la Colombari ha spiegato come si tenga in forma con una alimentazione bilanciata e ovviamente la giusta attività fisica. Eppure, la sua “magrezza” spesso è risultata un problema: “Tutto questo accanimento verso la mia magrezza mi sta davvero stufando. Perché c’è body shaming. Un corpo rotondo, robusto viene tollerato; un corpo magro invece diventa un cattivo esempio. E mi devono spiegare perché si parla tanto di inclusione, e poi se hai un corpo magro sei sempre una che non mangia, che vuol essere magra perché si vuol sentire più bella”, ha detto.
No ai ritocchi
E parlando ancora di aspetto fisico, ecco l’argomento chirurgia estetica: “Ritocchi? No, assolutamente no. Non sono contraria, però non vedi mai interventi migliorativi, vedi sempre qualcosa che degenera un volto e quindi non vedo perché andarlo a peggiorare”, ha detto Martina.
“Io faccio le vitamine, cose non profonde anche perché se inizio a farlo a 50 anni, a 70 cosa faccio? Cambiano i connotati senza restituirti la bellezza che avevi, ma soprattutto diventi standard e io ho sempre odiato l’omologazione. Non risulto neanche molto simpatica, lo so”. “Come mai non risulto simpatica? Eh perché sono un po’ sulle mie, perché apparentemente non sembro molto estroversa, un po’ anche per la mia fisicità , sono un po’ algida, per quella mia magrezza sottolineata tanto anche sui social. Ma io sono questo, è il mio Dna! E con la mia corporatura io mai potrò essere un 90 -60 -90 alla Cucinotta!”.
