Interessante retroscena svelato da Marco Masini nel corso della recente puntata del Pulp Podcast con Fedez e Mr Marra.
Protagonista insieme a Fedez con la cover di ‘Bella Stronza’ a Sanremo 2025 con annesse polemiche e retroscena, Marco Masini è tornato a parlare di musica e lo ha fatto proprio in compagnia del rapper nel podcast ‘Pulp Podcast’, con Federico e Mr Marra. Masini ha svelato un curioso aneddoto sul passato che riguarda anche il Grande Fratello.
Marco Masini, il successo della cover a Sanremo 2025
La settimana sanremese, ma in realtà anche i giorni che hanno preceduto la kermesse musicale, hanno visto Fedez e Marco Masini prendersi la scena per i vari rumors relativi alla serata dei duetti dove, alla fine, i due artisti hanno portato la famosa canzonze ‘Bella Stronza’ in una versione rivisitata ad hoc per il Festival dell’Ariston.
Sulla scelta del brano, come detto, c’erano state tantissime discussioni e ipotesi che, alla fine, si sono concluse solamente nella serata delle cover quando i due artisti hanno cantato sull’Ariston mettendo in piedi un vero e proprio spettacolo tra emozioni e intensità canora.
La cover di ‘Bella Stronza’, nella sua versione rivisitata per Sanremo ha colpito tutti e, come confermato anche in diverse stories social di Fedez, è stata un successo anche in termini di ascolti streaming sulle diverse piattaforme.
Il retroscena su Grande Fratello
Il successo del brano, sia quello originale che quello rivisitato, ha confermato la bontà delle doti di Fedez e, naturalmente, quelle di Masini. Proprio l’artista ha raccontato in chiave musicale un retroscena importante relativo al passato e ad una richiesta che gli era arrivata direttamente dal Grande Fratello. Intervenuto al Pulp Podcast, infatti, Masini ha svelato: “Sono stato contattato per fare la sigla del Grande Fratello“, le sue parole.
“Dissi di no perché me lo chiesero quasi con obbligo”, ha aggiunto il cantante facendo riferimento agli anni in cui avvenne la richiesta, ovvero nel 2000. “Era un momento drammatico, e mi dissi che non dovevo scendere a nessun tipo di compromesso. Il direttore generale mi disse che se volevo superare quel momento dovevo fare la sigla di questo nuovo format, che sarebbe andato in tutto il mondo. Però per partito preso non lo feci“.