Il racconto terribile di Marco Columbro sul periodo successivo all’ictus e al coma nel 2001. L’emozione e il ricordo molto dettagliato.
Ospite di Pierluigi Diaco a BellaMa su Rai 2, Marco Columbro ha raccontato alcune particolarità di un periodo molto difficile affrontato nella sua vita: il post ictus, subito nel 2001. Le parole del noto conduttore fanno capire tutte le difficoltà avute e affrontate per tornare ad essere quello di prima.
Marco Columbro e il ricordo del post coma

Le parole di Marco Columbro fanno comprendere, come detto, quanto difficile sia stato il percorso riabilitativo dopo il coma successivo all’ictus del 2001. L’uomo non era in grado di parlare bene e neppure di muoversi in totale autonomia.
“È difficile da spiegare, ma ti senti frammentato”, l’inizio del racconto del conduttore. “Non sapevo più chi fossi. Dicevo: ‘ma chi sono? chi sono io?’. Poi non riuscivo a fare cose banali, come saltare a piedi uniti, e parlavo rallentato: ero preoccupato di non poter tornare a fare teatro”.
Il conduttore ha anche aggiunto: “Ho dovuto imparare nuovamente a fare tutto: la barba, camminare, usare le posate, come fossi un bambino che nasce in un corpo da adulto, ma con la mente a pezzi. Grazie a quell’ictus, però, i dottori hanno scoperto un aneurisma che avevo nel cervello e che probabilmente mi sarebbe stato fatale”.
Di seguito una parte dell’intervista pubblicata proprio dal profilo di Rai 2 su Instagram: